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“NESSUN AIUTO A DON CAMILLO MA NEANCHE A PEPPONE”: LA FIPE-LA FEDERAZIONE DEI PUBBLICI ESERCIZI ACCOGLIE CON FAVORE LA PROPOSTA DEL GOVERNO DI ABROGARE ALCUNI “AIUTI DI STATO” NEI CONFRONTI DELLA CHIESA, MA CHIEDE LE STESSE MISURE ANCHE PER LE SAGRE

“Nessun aiuto a Don Camillo, ma neanche a Peppone”: la richiesta arriva dalla Fipe-la Federazione dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio, che vede di buon occhio le correzioni che verranno apportate sulle facilitazioni per gli immobili della Chiesa, ma chiede che anche sagre, circoli privati e impianti sportivi rientrino tra le correzioni. La richiesta è stata fatta dalla Fipe direttamente al presidente del Consiglio, Mario Monti, nonché ministro dell’Economia ricordando come la Commissione europea considera con il comma 4 dell’articolo 159 del Tuir (Testo Unico delle imposte sui redditi) come “aiuto di Stato” il regime di esenzione e di agevolazione per la somministrazione di alimenti e bevande da parte di alcuni soggetti che così creano una concorrenza sleale a danno delle imprese che svolgono la medesima attività commerciale. “Siamo sicuri - afferma il presidente Fipe, Lino Stoppani - che sarà posta in essere una misura correttiva al testo del dl anche nei confronti di circoli privati e sagre, come ci richiede l’Europa”.

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