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Nessun animale adulto, a parte gli uomini, beve latte. Bere latte, potrebbe, quindi, essere contro natura? La motivazione più forte sta nel fatto che molte persone sono intolleranti al lattosio. Ma la ricerca scientifica ci dice che berlo fa bene

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Latte

Nutrirsi di latte potrebbe essere contro natura, in quanto nessun animale adulto beve latte. La motivazione più forte che viene chiamata in causa consiste nel fatto che molte persone sono intolleranti al lattosio, lo zucchero presente nel latte. Forse questo significa che questo cibo non è adatto agli adulti?

Secondo la ricerca scientifica l’intolleranza al latte si manifesta con sintomi ben specifici, come diarrea, gonfiore, flatulenza e meteorismo. Di solito si può rimediare a questo problema portando avanti una dieta adatta, che eviti il consumo di alimenti che contengono lattosio, proteine del latte e derivati. Ma da che cosa è determinata l’intolleranza? Il lattosio, per poter essere sfruttato come fonte di energia, deve essere scomposto in due zuccheri semplici, il glucosio e il galattosio.

Tutti i mammiferi neonati, compreso l’uomo, possiedono un enzima, la lattasi, che ha il compito della scomposizione del lattosio nel duodeno e nell’intestino tenue. La produzione dell’enzima tende a calare nel tempo e cessa quasi del tutto tra i 5 e i 10 anni. Per questo in molte persone adulte si manifesta l’intolleranza al latte. Però la regola non vale per tutti, perché chi non produce l’enzima non necessariamente sviluppa dei problemi nel consumare il latte. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato anche come il consumo giornaliero di lattosio possa contribuire a selezionare una flora batterica intestinale capace di alleviare i sintomi più intensi dell’intolleranza.

Attraverso l’analisi del Dna si è scoperto che la produzione della lattasi è regolata da un gene presente sul cromosoma 2. In alcuni individui si ha una mutazione genetica, che rende capaci di digerire il latte anche da adulti. Questa mutazione genetica sarebbe stata trasmessa nel corso del tempo ad alcuni individui e sembra che il tutto sia collegato ad un vero e proprio vantaggio evolutivo. È come se alcune persone fossero state geneticamente selezionate, perché comunque bere latte corrisponde a dei vantaggi, soprattutto collegati alla possibilità di trarne sostanze nutritive importanti per il nostro organismo. Per esempio, la vitamina D regola l’assorbimento del calcio e quindi l’assunzione regolare di latte avrebbe portato a scongiurare il rischio di malattie varie, come il rachitismo. Inoltre il latte è ricco di calorie e di nutrienti e, in territori come quelli dell’Africa, dove si è maggiormente riscontrata la mutazione, bere latte poteva significare evitare la disidratazione.

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