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NESSUNA RELAZIONE TRA LE DIMISSIONI DEL MINISTRO DE GIROLAMO E L’INDAGINE DI GUARDIA DI FINANZA E MAGISTRATUTA SU AGEA E MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE. I FATTI RISALGONO A PERIODI PRECENDI AL SUO INSEDIAMENTO

“In relazione alla notizia apparsa oggi su alcuni organi di informazione riguardante l’indagine in corso della magistratura e della Guardia di Finanza sulla gestione dei fondi Comunitari da parte di Agea e del Ministero delle Politiche Agricole, è opportuno precisare alcuni dati di fatto. L’indagine è in corso da tempo e riguarda vicende che precedono il mio insediamento al Palazzo dell’agricoltura, avvenuto nel mese di aprile 2013”. Così, prima dei rassegnare le sue dimissioni, il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo, che prosegue: “è importante anche dire - aggiunge De Girolamo - che della complicata situazione in cui ho trovato Agea, e di cui sono stata messa a conoscenza anche dall’attuale gestione commissariale, insediata proprio per fare chiarezza, ho informato il Presidente del Consiglio, che ho messo al corrente delle principali criticità in cui versa l’ente. Del resto, la situazione dell’Agenzia - prosegue il Ministro - è stata anche oggetto della relazione depositata dalla Corte dei conti il 7 maggio 2013, nella quale la Corte per gli esercizi dal 2009 al 2011, ha espresso giudizi di inefficienza e di inefficacia nei riguardi dell’attività dell’Agenzia stessa, sottolineando peraltro come gli impegni assunti dall’Agenzia nel corso degli anni si siano rivelati poco attendibili. La materia è stata inoltre oggetto di un atto di sindacato ispettivo presentato da una autorevole esponente del PD, la senatrice Pignedoli, che ricorda come tali carenze gestionali abbiano portato alla perdita di ingenti quote di finanziamenti europei, oltre all’annosa questione della gestione delle quote latte. Inoltre la struttura attuale di Agea mi ha riferito di interagire costantemente con la Procura della Repubblica di Roma, la Guardia di Finanza, con l’Olaf, l’Avvocatura dello Stato. Inoltre, è stato costituito un organismo di Trasparenza e di garanzia dell’azione amministrativa dell’azione del Commissario, composto da Magistrati designati dal Consiglio Superiore della Magistratura, dal Consiglio di Stato, dalla Corte dei Conti e dall’Avvocatura Generale dello Stato. Questo per chiarire una volta di più che l’attuale amministrazione nulla ha a che fare con le indagini in corso, se non per aver offerto la più totale collaborazione agli inquirenti”.

Alle parole della De Girolamo hanno fatto eco quella del Commissario di Agea, Giovanni Mainolfi: “in relazione all’articolo, pubblicato sul quotidiano “La Repubblica” on line e stampa del 25 gennaio 2014 - si legge in un comunicato - dal titolo “De Girolamo, la Finanza indaga sul ministero Roma, inchiesta della procura su fondi Ue e nomine” - Nel mirino l’Agea guidata dal generale Mainolfi, indagato per la P4 e coinvolto nella P3” - per dovere di correttezza dell’informazione si precisa che lo stesso risulta del tutto falso e fuorviante nei contenuti. Infatti nello stesso si insinua che l’attuale gestione ministeriale e di Agea, sarebbero responsabili della cattiva gestione di fondi destinati all’agricoltura e dello sperpero di fondi nel settore informatico e che su tali aspetti sarebbe in corso un indagine della Guardia di Finanza e della Magistratura che sembrerebbe riguardare gli attuali vertici. Questi falsi assunti sono del tutto non veritieri per la semplice ragione che le indagini in corso riguardano fatti riferiti ad anni antecedenti il 2012 e non si da atto della effettiva data di insediamento dei soggetti interessati. In proposito si segnala che il Ministro De Girolamo e l’attuale vertice di Agea sono in carica rispettivamente dal mese di aprile 2013 e dal 9 agosto 2013. Inoltre non si precisa che, proprio al fine di consentire l’immediato accertamento delle anomalie verificatesi precedentemente alle suddette nomine, sono stati rappresentati alle autorità competenti, proprio dall’attuale gestione, le gravissime anomalie riscontrate sulle precedenti amministrazioni. Per tutto giova segnalare che in ottobre 2013, l’attuale vertice di Agea ha sospeso l’erogazione di qualche centinaia di milioni di euro in attesa degli accertamenti in corso “Operazione Bonifica”, condotta dalla Guardia di Finanza di Roma. Evidente è il tentativo ingiustificato, anche per le conseguenti responsabilità, di dare una rappresentazione fuorviante senza alcun distinguo, cronologicamente ricavabile, tra i soggetti interessati (attuali e precedenti organi di Agea e di Sin). Sulla base di tali dati di fatto e evidente il tentativo di attribuire fatti risalenti al passato a soggetti completamente estranei agli stessi e che oggi, con il loro lavoro, stanno contribuendo al risanamento degli enti interessati”.

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