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Nestlé, Coca-Cola, Unilever, Danone, Mars, Mondelēz, Associated British Foods, Kellogg’s, General Mills, Pepsico: ecco le 10 multinazionali che nel mondo globale controllano ciò che mangiamo spartendosi il mercato del cibo. Così Oxfam International

Non Solo Vino
Oxfam International, confederazione di organizzazioni non governative che si batte per risolvere il problema della fame nel mondo

Nel mondo globale, anche il cibo è globale, e tra tutti i fattori forse è proprio tra quelli che meglio spiegano il concetto stesso di globalizzazione, dando la misura del suo livello. E’ facile, dunque, capire che se la gran parte dei prodotti che arrivano negli scaffali dei supermercati di tutto il mondo - e sono tra i più amati - appartengono a Nestlé, Coca-Cola, Unilever, Danone, Mars, Mondelēz International (ex Kraft Food), Associated British Foods, Kellogg’s, General Mills e Pepsico, questo vuol dire che queste 10 multinazionali sono quelle che controllano ciò che mangiamo e si spartiscono il mercato mondiale del cibo di cui hanno il monopolio. A metterlo per iscritto, anzi illustrandolo attraverso un’infografica (costellata da tutti, ma proprio tutti, i prodotti distribuiti da queste società), è Oxfam International, la confederazione di organizzazioni non governative che si batte per risolvere il problema della fame nel mondo (www.oxfam.org e su www.behindthebrands.org l’organizzazione “svela il modo in cui le più grandi aziende alimentari fanno affari”).
Il fatto che anche il mercato mondiale di cibo sia nelle mani di pochi soggetti, oltre a creare ripercussioni negative in ambito economico in quanto vengono spazzate via le piccole realtà produttive, mette a serio rischio la biodiversità e la sicurezza alimentare. E il giro d’affari di certe aziende muove così tanti soldi da influenzare le politiche dei singoli Stati. Prodotti come Pepsi e Special K, All-Bran, Pringles, Twinings, Halls, Ritz, Philadelphia, Simmenthal, Cafè Hag, Milka, M&M’s, Bounty, Twix, Activia, Evian, Actimel, Danacol, Knorr, Calvé, Algida, Magnum, Cornetto, Bertolli, Maizena, Lipton, Fanta, Sprite, Nestea, S.Pellegrino, Perrier, Nesquik, Nescafé, Nespresso, Maxibon, Buitoni, Kit Kat, Polo, così tanto famosi che, forse, non c’è nemmeno bisogno di elencarli.
L’iniziativa di Oxfam mira a far conoscere ai consumatori come funziona il mercato del cibo globale, ormai saldamente in mano a queste poche compagnie, che tutte insieme hanno tra l’altro un impatto ambientale fortissimo: secondo Oxfam infatti le “big 10” hanno immesso nell’atmosfera 263,7 milioni di tonnellate di gas serra nel 2013, e se fossero una nazione del mondo sarebbero alla posizione n. 25i nella classifica dei Paesi più inquinanti.

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