Gli abitanti di New York hanno un problema, piuttosto serio, con l'alcol, che nel 2016 è stato la causa di 2.000 morti. Il sindaco della città, Bill de Blasio, come risposta, ha deciso per una stretta alle pubblicità di alcolici, compreso il vino, sugli spazi pubblici della Grande Mela. Dopo il divieto scattato nel 2017 per vagoni e stazioni della metropolitana, voluto dalla Metropolitan Transportation Authority, da oggi, o meglio dalla scadenza naturale dei contratti in essere, non ci saranno più cartelloni pubblicitari di birra, superalcolici e vino su autobus, cabine telefoniche, chioschi, edicole, pensiline e stazioni Wi-Fi, mentre si salvano i luoghi in cui la somministrazione è permessa, come gli stadi, le sale da concerto ed i ristoranti.
“Non c'è dubbio che siano troppi i newyorchesi che lottano con seri problemi di abuso di sostanze, tra cui il bere eccessivo”, ha spiegato de Blasio, che giustifica così una decisione che ha del clamoroso, in una città in cui vivono quasi 20 milioni di persone, capace da sola di concentrare una bella fetta dei consumi di vino importato negli Stati Uniti. E non è finita qui, perché nel mirino, adesso, potrebbero finire le pubblicità di prodotti “insalubri”, come dolci, patatine, pizze surgelate e bevande energetiche, che spopolano nei quartieri popolari, suggerendo un legame neanche troppo implicito tra pubblicità ed emergenze sociali e sanitarie come l'obesità.
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