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NIENTE CIBO MADE IN ITALY PER GLI ATLETI AZZURRI ALLE PROSSIME OLIMPIADI DI PECHINO 2008: LE BARRIERE CINESI ALLE IMPORTAZIONI RISCHIANO DI CREARE MOLTI DISAGI ALLA SPEDIZIONE ITALIANA. L’ALLARME LANCIATO DALLA COLDIRETTI

Per i campioni dello sport italiano che cercheranno di conquistare successi e medaglie alle prossime Olimpiadi di Pechino, potrebbe materializzarsi un avversario inatteso oltre ai rivali delle varie discipline sportive: molti prodotti alimentari “made in Italy” potrebbero non seguire la spedizione azzurra, a causa delle barriere all’export ancora presenti in Cina. L’allarme in Italia è stato rilanciato dalla Coldiretti, ma è una preoccupazione diffusa tra le delegazione olimpiche di tanti Paesi, Usa in primis, che hanno già pianificato il trasporto di tonnellate di carne e di altri alimenti per nutrire i propri atleti.

Il pericolo maggiore, secondo la Coldiretti, è legato alla scarsa sicurezza del cibo cinese, come ha dimostrato tra gli altri il recente episodio dei ravioli esportati dalla Cina in Giappone, che hanno causato diversi casi di intossicazione.

Una situazione difficile da risolvere, considerando che pochi giorni fa sono stati bloccati i primi prosciutti italiani sbarcati in Cina, nonostante il via libera formale all’importazione concesso dalle Autorità orientali già nel luglio 2007.

Le difficoltà di esportazione nel paese asiatico riguardano tanti importanti prodotti italiani come l’ortofrutta fresca, in particolare mele e kiwi, anche questi ostacolati dal mancato superamento degli ostacoli di carattere burocratico, sanitario ed amministrativo, che hanno sino ad ora impedito le spedizioni.

Secondo la Coldiretti lo stop ingiustificato dei prodotti italiani alle frontiere raffredda gli entusiasmi generati dai ripetuti annunci dei viaggi diplomatici ed evidenzia la necessità di rivedere i rapporti commerciali: le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dalla Cina superano di quasi sette volte in valore le esportazioni Made in Italy nel paese asiatico.

E considerata l’importanza dell’alimentazione per l’attività sportiva, il Belpaese rischia anche di non riuscire ad “importare” medaglie dalla spedizione di Pechino 2008.

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