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Niente multe per le quote latte, i produttori italiani non hanno sforato il plafond previsto tra aprile 2013 e marzo 2014. Così la Commissione Europea. Che ha sanzionato Germania, Olanda, Polonia, Danimarca, Austria, Irlanda, Cipro e Lussemburgo

La Commissione Europea ha confermato che i produttori di latte italiani non dovranno neppure quest’anno pagare multe all’Ue, perché non hanno superato le quote di produzione di latte loro assegnate per il periodo che va dal primo aprile 2013 al 31 marzo 2014. La produzione italiana, per quanto riguarda le consegue di latte alle latterie, è calata dell’1,1%, ossia è stata di 114.000 tonnellate in meno sulla quota nazionale assegnata.
Le vendite dirette in azienda, invece, sono state inferiori di oltre 24.000 tonnellate ai quantitativi assegnati. Al contrario, Bruxelles conferma che altri 8 Paesi membri hanno prodotto globalmente 1,46 milioni di tonnellate di latte in eccesso, e pagheranno alle casse della Pac 27,83 euro di multe per ogni 100 kg di surplus. Si tratta di Germania, Olanda, Polonia, Danimarca, Austria, Irlanda, Cipro e Lussemburgo. Quest’ultimi partner, per evitare il pagamento delle multe, avevano richiesto per i loro produttori un aumento dello quote latte prendendo come pretesto la fine, il primo aprile 2015, del sistema europeo delle quote.
In realtà, dopo lo stop lo scorso luglio alle loro richieste da parte del presidente di turno, il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, diventa sempre più remota la possibilità di una revisione delle quote 2014-2015. Per almeno due motivi, spiegano gli esperti Ue: la pressione sul mercato lattiero-caseario provocata dall’embargo russo che assorbiva per certi prodotti fino ad un terzo della produzione europea, e la tendenza ad un rallentamento della crescita dell’export del settore verso la Cina.

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