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NIENTE SALUMI NELLA DIETA? BUONE NUOVE: I SALUMI ITALIANI SONO IN LINEA CON LE RACCOMANDAZIONI DIETETICHE. PAROLA DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA PER GLI ALIMENTI E LA NUTRIZIONE E STAZIONE SPERIMENTALE PER L’INDUSTRIA DELLE CONSERVE ALIMENTARI

Non Solo Vino
I salumi stanno bene a tavola, anche secondo il mondo della nutrizione

I salumi un tabu nella dieta? Non più: meno sale e grassi, più proteine, vitamine e sali minerali, ecco la formula vincente grazie alla quale i salumi italiani aumentano le loro caratteristiche di qualità e sicurezza adeguandosi alle esigenze dei moderni stili di vita. Così, sono diventati “una categoria di alimenti adatta a tutta la popolazione e a diversi momenti di consumo, in grado di soddisfare la ricerca del gusto e, allo stesso tempo, in linea con le raccomandazioni dietetiche della comunità scientifica”. Emerge dall’indagine condotta dall’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e dal Ssica (Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari), presentata l’altro ieri nel simposio “Salumi Italiani: nuovo ruolo nutrizionale nell’alimentazione moderna. Meno sale e meno grassi. Più proteine, vitamine e sali minerali” nel l Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci a Milano, dove l’Isit-Istituto Salumi Italiani Tutelati e l’Ivsi-Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, hanno presentato i valori nutrizionali dei salumi italiani emersi dalla ricerca.
Professionisti della salute, medici, nutrizionisti, esponenti dei consorzi dei salumi Dop e Igp ed esperti del mondo della comunicazione scientifica si sono dati appuntamento per assistere alla presentazione delle nuove analisi sulla composizione nutrizionale dei salumi che confermano il trend di miglioramento nutrizionale di questi alimenti simbolo della tradizione gastronomica italiana, in grado di soddisfare il gusto e di rispondere alla crescente attenzione alla salute e al benessere di tutte le fasce della popolazione.
“L’indagine ha permesso di dimostrare che tradizione, tipicità, gusto e salute possono convivere in un’unica categoria di alimenti - afferma Francesco Negroni, presidente Isit - l’analisi dei valori nutrizionali proposta da un’indagine così approfondita risponde al quadro normativo europeo che mira alla trasparenza. Tendenza che rappresenta un’opportunità sia per il produttore sia per il consumatore”.
“I miglioramenti nutrizionali emersi dall’indagine - aggiunge il presidente dell’Inran, Mario Colombo - si registrano nel contenuto lipidico, vitaminico, dei sali minerali e nella riduzione del cloruro di sodio, che implica una rivalutazione dei salumi nella dieta mediterranea moderna e - conclude Colombo - lo studio fornisce uno strumento aggiuntivo per promuovere la corretta alimentazione”.
Questi risultati di rilievo sono stati possibili grazie a uno screening senza precedenti per livello di approfondimento, che ha visto coinvolti ricercatori nutrizionisti in un’indagine approfondita di tutti i salumi patrimonio della tradizione gastronomica italiana. Sono stati oggetto di indagine tutti i salumi, tra cui alcuni tutelati Dop e Igp, come la Bresaola della Valtellina Igp, il Cotechino Modena Igp, la Mortadella Bologna Igp, il Prosciutto di Modena Dop, il Prosciutto San Daniele Dop, lo Speck dell’Alto Adige Igp, i salamini italiani alla cacciatora Dop, lo Zampone Modena Igp. Per ciascun prodotto è stata determinata la composizione in macronutrienti, micronutrienti e altre sostanze presenti, ottenendo risultati anche su elementi non analizzati in passato, quali amminoacidi, fosforo, calcio, magnesio, rame, manganese, selenio e vitamine del gruppo B ed E.
Info: www.salumi-italiani.it

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