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Non è un libro di ricette, né, tantomeno, un racconto di scene a tavola, piuttosto un “dizionario del cinema enogastronomico”, a partire dagli albori, e quindi dal cinema muto: è il nuovo libro di Marco Lombardi, “Gustose visioni”

Non è un libro di ricette, né, tantomeno, un racconto di scene a tavola, piuttosto un “dizionario del cinema enogastronomico”, a partire dagli albori, e quindi dal cinema muto: è il nuovo libro di Marco Lombardi, “Gustose visioni”, che la firma gastronomica del “Gambero Rosso” presenterà il 22 maggio al “Wi-Mu”, il Museo del Vino di Barolo (www.wimubarolo.it), opera di François Confino, autore anche del Museo nazionale del Cinema di Torino, e che ne riporta un omaggio a Barolo con la sala al secondo piano del Castello Falletti intitolata “Schermo divino”, dove scorrono i momenti più belli che il cinema ha dedicato alla poesia del vino.
“Gustose visioni”, però, non è solo un libro, ma anche la prima parte del corso di “Cinema ed enogastronomia” che da anni Lombardi tiene all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, come pure ai Master del Gambero Rosso (Milano, Roma, Napoli) e alla Scuola Holden di Alessandro Baricco. Nella prima parte, più che sul’aspetto prettamente cinematografico, Lombardi si interroga sul perché il cinema racconti sempre più spesso “a tavola” le sue storie, ricordando che, nel 2014, sono usciti in Italia una quindicina di film enogastronomici. L’introduzione, invece, è stata scritta da Heinz Beck che, cucina a parte, ama il cinema. In particolare il film “Ratatouille”, capolavoro animato firmato Pixar: “la storia del topolino Remy è, per molti versi, anche la sua!”.

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