Dopo la grande abbuffata degli ultimi anni, arrivano i primi segnali di rigetto: si moltiplicano le critiche e le proteste nei confronti del cibo onnipresente e mediatico, dello strapotere dei cuochi televisivi, del gergo roboante degli addetti ai lavori, della miriade di guide e riviste dedicate al “wine & food”. Anche Mario Giordano, giovane direttore di “Studio Aperto” su “Italia 1” e abile polemista, denuncia miti e riti della moderna cultura del cibo italiano nel suo libro “Siamo fritti. Truffe, inganni e altri veleni nel piatto” (Mondadori, 17 euro).
Mario Giordano si scaglia in particolare contro le truffe alimentari e i profittatori, anche televisivi, della crescente attenzione che gli italiani dedicano al cibo e a tutto quello che gli ruota intorno. Con una salutare ironia, se la prende con gli atteggiamenti modaioli, con le iperboli linguistiche e con il presunto significato politico che qualcuno attribuirebbe alla riscoperta delle tradizioni culinarie del Belpaese.
Nel mirino di Giordano, anche il fenomeno Slow Food, i cibi biologici e Ogm-free e le guide più blasonate. Una lettura imperdibile per chi comincia a sentire una certa stanchezza nell’accendere la tv e vedere spignattare improbabili ricette!
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