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NON SI CHIUDE LA QUERELLE “BUONITALIA”: IL 3 MAGGIO, A ROMA, PRESIDIO DEI DIPENDENTI DELLA SOCIETÀ DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE MESSA IN LIQUIDAZIONE: “NESSUNA RISPOSTA SULLA SITUAZIONE DEI LAVORATORI E SULLA RICOLLOCAZIONE DEL PERSONALE”

Non finisce neanche dopo la messa in liquidazione la storia di Buonitalia, la società del Ministero delle Politiche Agricole, creata nel 2002 ed individuata come strumento operativo ed organico del Ministero per promuovere l’agroalimentare del Belpaese all’estero. Secondo la risoluzione firmata nelle settimane passare dai parlamentari della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, i lavoratori e le professionalità di Buonitalia dovrebbero essere comunque salvaguardate.

Ma quanto fatto in questo senso fino ad oggi dal Ministero non ha convinto i lavoratori della società in liquidazione che, “alla luce delle mancate risposte da parte del Ministero sulla situazione dei lavoratori dipendenti di Buonitalia Spa in liquidazione, o giovedì 3 maggio 2012, dalle ore 14 alle ore 17”, daranno vita ad un presidio davanti al Ministero “per sollecitare l’apertura di un tavolo di trattative per la ricollocazione del personale”.

Personale che, peraltro, in una nota dei giorni scorsi, anche in risposta ad alcuni articoli apparsi sulla stampa, come quello sul “Il Mattino di Padova” del 21 aprile (“Fa crac “Buonitalia spa”, il gran carrozzone di Zaia”), dove si puntava l’attenzione anche sulla spesa di “1,6 milioni per 19 dipendenti”, in una nota a firma delle rappresentanze sindacali di Cgil e di Cisl, aveva dichiarato: “alla luce di quanto pubblicato, in questi ultimi giorni, da vari organi di stampa nazionali, i dipendenti di Buonitalia Spa attraverso le loro rappresentanze sindacali intendono precisare di non avere nessun tipo di responsabilità, né diretta né indiretta, rispetto alle decisioni e alle strategie intraprese dai vertici aziendali che hanno, evidentemente, nel corso degli anni risposto a precise indicazioni politico-governative. Quello che sta accadendo, ovvero la prospettiva della perdita dei posti di lavoro, vede i dipendenti di Buonitalia Spa e le loro famiglie vittime di decisioni del Ministero delle Politiche Agricole e degli amministratori che si sono succeduti. Le ripetute rassicurazioni sulla salvaguardia occupazionale date alle rappresentanze sindacali negli incontri con il Ministero dalla messa in liquidazione della società Buonitalia Spa in poi, risultano ad oggi totalmente disattese”. Insomma, una vicenda, quella di Buonitalia, di cui ancora non si conosce la vera fine.

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