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NON SOLO CINEMA: L’ITALIA CHE CE LA FA È ANCHE QUELLA DEI FORNELLI. MASSIMO BOTTURA, DOPO LE TRE STELLE MICHELIN ED IL PODIO DELLA “50 BEST”, CONQUISTA A STOCCOLMA IL “WHITE GUIDE GLOBAL GASTRONOMY AWARD”, NOBEL DELLA CUCINA MONDIALE

Non Solo Vino
Massimo Bottura

L’Italia che ce la fa, che si impone nel mondo, ieri ha vissuto davvero un giorno speciale: dopo l’Oscar per il miglior film straniero a Paolo Sorrentino, infatti, è arrivato il Nobel della cucina alla punta di diamante della ristorazione del Belpaese, Massimo Bottura, che a Stoccolma ha ricevuto il “White guide global gastronomy award” (www.whiteguide.se), premio ancora all’edizione n. 8, ma che, prima dello chef modenese, è andato a colleghi del calibro di Ferran Adrià e René Redzepi, universalmente riconosciuti come gli chef più creativi ed innovativi degli ultimi anni.
Un Olimpo ideale di cui, ormai, fa parte anche il padre dell’Osteria Francescana di Modena, che corona così un percorso iniziato qualche anno fa con la terza stella Michelin, e proseguito nel 2013 con il podio della “50 Best” (dietro agli spagnoli fratelli Roca e il danese Redzepi, la classifica dei migliori ristoranti al mondo ideata dal magazine britannico “Restaurant” e da San Pellegrino.
Come si legge nella motivazione, il premio è andato a Bottura, che rivendica “cultura, conoscenza, coscienza e responsabilità: il piatto come un gesto sociale”, “per il continuo reinventare una delle cucine più amate del mondo (l’italiana) e per la sua elevazione a nuove dimensioni e prospettive da esplorare e godere. In costante dialogo con una ricca e tradizionale radice della cucina italiana, Massimo Bottura ha sviluppato un’arte culinaria straordinaria, che copre una vasta gamma di espressioni: dall’apparentemente semplice all’intellettualmente complesso. Riprogettando radicalmente la dimensione del pasto, secondo quello che dovrebbe e potrebbe essere, arricchendolo di storia e futuro, Nord e Sud, tecnologia e leggenda, ecologia e cultura, il tutto con la sensibilità di un artista e la passione, Bottura ha avuto un ruolo dominante nella evoluzione gastronomica italiana e nel passaggio dal fermo al ristagno all’effervescente melting pot di grandi tradizioni, di talento e innovazione che oggi è la cucina italiana”.

Focus - L’albo d’oro del “White Guide Global Gastronomy Award”
Ferran Adrià di El Bulli a Roses (2007)
Charlie Trotter, dell’omonimo ristorante a Chicago (2008)
Fergus Henderson del St. John di Londra (2009)
René Redzepi di Noma a Copenhagen (2010)
Alain Passard de L’Arpège a Parigi (2011)
David Chang di Momofuko, New York (2012)
Gastòn Acurio di Astrid y Gaston a Lima (2013)

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