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Non solo “comfort food”, la pizza si scopre terapeutica. Almeno secondo il pizzaiolo Guglielmo Vuolo, che ha pensato un impasto per le diverse patologie ed esigenze del paziente-buongustaio, dal controllo del peso al benessere in gravidanza

Non sarà una vera e propria cura medica, e forse la crisi di popolarità dell’omeopatia ridimensiona anche il concetto di “comfort food”, ma certe cose, e certi piatti, fanno senza dubbio bene allo spirito e, in qualche modo, al corpo. Come la pizza, almeno secondo il pizzaiolo napoletano Guglielmo Vuolo, che, il 22 marzo, a Napoli, presenterà la sua margherita terapeutica. “Con le sue 600 calorie, la pizza margherita è un pasto completo - spiega il pizzaiolo - ma se condita con ingredienti selezionati e ben combinati tra loro, può addirittura concorrere al benessere fisico, per le sue proprietà terapeutiche”.
La digeribilità dell’impasto gioca un ruolo fondamentale e Vuolo ne ha elaborato uno speciale, realizzata con sola acqua di mare purissima e 100% made in Italy, che si caratterizza per la valenza iposodica. Altra caratteristica della margherita terapeutica è di essere efficientemente lievitata, evita dunque un’impropria presenza di quote di lievito, ancora biologicamente attive, nell’impasto finale.
Un impasto speciale, fatto con gli ingredienti dell’Appennino Meridionale selezionati da Fausto Aufiero, promotore di “Nutrire la Vita”, progetto di bioterapia nutrizionale, che sarà presentato, come detto, il 22 marzo, nella cornice di “Eccellenze Campane”, in cinque tipologie di pizza rispondenti a diverse patologie o esigenza del paziente-buongustaio, dal controllo del peso al benessere in gravidanza.

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