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NON SOLO LA CONOSCENZA DEGLI ASPETTI GOURMAND, EDONISTICI E CULTURALI DEL CIBO: AI GIOVANI ITALIANI, SOPRATTUTTO ALLA RAGAZZE, PIACE SEMPRE DI PIÙ ANCHE L’APPROCCIO SCIENTIFICO E SALUTARE AL CIBO. ED È BOOM PER LE LAUREE IN “DIETISTICA”

Non solo la conoscenza degli aspetti gourmand, edonistici e culturali del cibo: ai giovani italiani, soprattutto alla ragazze, piace sempre di più anche l’approccio scientifico e salutare a quello che si mangia. Anche in ottica lavorativa. Lo dimostra la crescente richiesta di neo diplomati di accedere ai corsi di laurea in dietistica e affini, al punto che il Ministero dell’Università e dell’Istruzione ha già programmato 413 posti per il prossimo anno accademico, con corsi disponibili praticamente in tutte le Regioni, escluse Sardegna e Friuli. A dirlo l’Associazione Nazionale Dietisti (Andid).

I test d’ammissione per le professioni sanitarie si svolgeranno il 4 settembre. “I nostri corsi di laurea sono ospitati da quasi tutte le Università - spiega la presidente Andid, Giovanna Cecchetto - abbiamo le uniche assenze in Sardegna e Friuli Venezia-Giulia. E ogni anno sono 250 i laureati che, oltre a lavorare nel Servizio sanitario nazionale, possono anche aspirare a ruoli diversi: dalla libera professione, a consulenze in centri sportivi, estetici e palestre. Oggi il problema maggiore per la professione è la mancanza di un Ordine professionale che ci tuteli dagli abusivi, sempre pronti a spacciare diete e consigli senza aver nessun tipo di titolo e preparazione”.

Ma chi sono i giovani che scelgono di cimentarsi con i test d’ammissione per i corsi di laurea in dietistica? “La prevalenza è ancora delle donne - sottolinea Cecchetto - anche se da quando c’è stata la riforma, con l’introduzione della laurea triennale, sono aumentati anche gli uomini. Segno evidente che nel Paese è cresciuta anche l’attenzione per l’educazione e la prevenzione alimentare, legata ad uno stile di vita più consapevole dei rischi di pessime abitudini a tavola”.

La dietistica è la parte applicativa della scienza dell’alimentazione soprattutto per quanto concerne l’elaborazione delle diete, ma non solo. Gli interessi di questo professionista, infatti, si allargano anche al controllo dell’igiene degli alimenti con funzioni di responsabilità, all’educazione alimentare, alla ricerca scientifica e al trattamento dei disturbi dell’alimentazione. Ricordo - conclude Cecchetto - che il dietista non e’ un medico, ma uno specialista dell’alimentazione. Non può quindi prescrivere farmaci oppure visitare i pazienti. Il dietista può, ad esempio, elaborare le diete prescritte poi dal medico e ne controlla l’effettivo percorso del paziente. Una collaborazione, quella con il “camice bianco”, fondamentale”.

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