Oltre al vino, dai vigneti del Belpaese nasce un distillato prezioso, meno celebrato ma capace di raggiungere vette d’eccellenza assoluta, come racconta la storia della grappa Nonino, che, dagli anni Settanta, ha puntato sul monovitigno per fare del distillato di vinacce uno spirito di qualità al pari di Cognac e Scotch Whisky, capace di conquistare i mercati e la critica internazionale, fino alla vetta dello “Spirit Brand Distillery of the Year” 2019 dei “Wine Star Award” del magazine americano “Wine Enthusiast” (la cui italian editor è Kerin O’Keefe). Un risultato ancora più simbolico se si pensa alla concorrenza internazionale ed al poco che, in quanto a premi, la grappa italiana ha raccolto negli ultimi anni, ma anche il giusto riconoscimento ad una storia di lavoro e pionierismo, ben rappresentata da Giannola Nonino, che il grande giornalista e scrittore Gianni Brera chiamava “Nostra Signora della grappa”.
Un’azienda oggi tutta al femminile (insieme a Giannola, alla guida della distilleria ci sono le figlie Cristina, Antonella ed Elisabetta), che affonda le proprie radici in Friuli, a Percoto, nel lontano 1897, ma che ha conosciuto la svolta solo negli anni Settanta, quando Benito Nonino, terza generazione di distillatori, iniziano a distillare separatamente le vinacce di Picolit, portando alla rivoluzione qualitativa della grappa monovitigno che sfocerà nella riscoperta degli antichi vitigni autoctoni friulani, come Schioppettino, Pignolo e Tezzelenghe. Inizia così una nuova storia, capace di trasformare un prodotto Cenerentola, da molti considerato di scarto, in una Regina del mercato e simbolo dl lifestyle. Ed è proprio in quegli anni, nel 1975 ad essere precisi, che nasce il Premio Nonino, con lo scopo dichiarato di valorizzare la civiltà contadina e che, in questi 40 anni e più, ha premiato i protagonisti della letteratura, del cinema, del giornalismo, della ricerca, dell’architettura e della gastronomia, da Ermanno Olmi a Mario Rigoni Stern a Leonardo Sciascia, da Giorgio Bocca a Claude Levi-Strauss, da Renzo Piano e Gualtiero Marchesi. Da allora, la grappa ha conquistato una dignità mai avuta prima, con il riconoscimento della prima legge di settore del 2000, ma anche tante altre battaglie, sempre alla ricerca della qualità, portate avanti in prima persona da Giannola Nonino.
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