Nonostante il leggero calo degli ultimi tre mesi (-0,2%), se si guarda alla variazione sul 2014, nel 2015 il valore delle vendite di cibi e bevande è cresciuto dell’1,3%, facendo registrare un incremento più che doppio sulle altre categorie merceologiche (+0,6%). Emerge dall’analisi della Cia - Confederazione Agricoltori Italiani, sui dati del commercio al dettaglio diffusi dall’Istat.
Riguardo alla forma distributiva, sottolinea la Cia, alla crescita tendenziale di quasi 2 punti percentuali degli acquisti nei canali della Gdo, si è contrapposta la riduzione dei piccoli esercizi commerciali (-0,5%), a conferma della necessità di riorganizzazione di un canale strategico e capillare come la bottega alimentare. Ma, quello che ci siamo lasciati alle spalle, è stato soprattutto l’anno dei discount alimentari, in cui le vendite di prodotti alimentari “low-cost” sono aumentate del 3,5% (nel periodo gennaio-novembre).
“Le cifre sul commercio diffusi dall’Istat - commenta il presidente Cia, Dino Scanavino - confermano le osservazioni sulla mancanza di equilibrio tra le dinamiche di filiera che, più volte, abbiamo sottolineato negli ultimi mesi. All’aumento del valore delle vendite nelle fasi di commercializzazione non ha fatto seguito un adeguato trasferimento reddituale sulle fasi a monte. È urgente colmare questo divario attraverso una riorganizzazione moderna dei rapporti di filiera nella certezza - conclude Scanavino - che quanto più l’agricoltura sarà centrale, tanto più l’intero settore agroalimentare sarà competitivo”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024