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Notizie dall’Europa: entro il 22 luglio attesi i progetti di Stati e Regioni per il programma di investimenti nel mondo rurale con i fondi strutturali Ue 2014-2020. E sarà la Commissione a decidere i tagli ai pagamenti diretti per agricoltori

La Commissione Europea attende di ricevere entro il prossimo 22 luglio i progetti degli Stati membri o delle singole Regioni, per realizzare il programma di investimenti nel mondo rurale, cofinanziati con i fondi strutturali Ue 2014-2020. Lo ha detto all’Ansa Roger Waite, portavoce del Commissario Ue all’Agricoltura uscente Dacian Ciolos, precisando che per lo sviluppo delle campagne la Commissione europea attende dai Partner un numero elevato di progetti (circa 120), che saranno discussi con le autorità competenti di ogni Stato membro. Così, nella migliore delle ipotesi, le prime autorizzazioni potrebbero giungere a settembre mentre i piani della maggioranza dei Partner europei rischiano di essere approvati dalla Commissione Ue solo all’inizio del 2015. Vi sono infatti Paesi - é il caso della Francia - che per la prima volta non presentano un programma nazionale, bensì oltre 20 programmi regionali, ed un programma unico per l’assicurazione sui rischi in agricoltura. In tutti i casi, i programmi di sviluppo rurale potranno essere autorizzati solo dopo che lo Stato interessato avrà raggiunto un Accordo di partenariato con la Commissione europea sull’utilizzo dell’insieme dei fondi Ue di cui é beneficiario per il 2014-2020. Accordo che, nel caso dell’Italia, non é atteso prima della pausa estiva.

Inoltre, emerge che sarà la stessa Commissione Europea a decidere l’eventuale taglio ai pagamenti diretti 2014 che l’Ue versa agli agricoltori, per assicurare la copertura finanziaria della Politica Agricola Comune. Il Consiglio e il Parlamento Ue appena rinnovato, non hanno potuto pronunciarsi entro la scadenza del 30 giugno, e ora la palla passa alla Commissione Ue. L’Esecutivo ha già proposto di tagliare l’1,30% dei pagamenti 2014 agli agricoltori, ma che saranno a carico del bilancio Ue 2015. Lo scorso anno la riduzione é stata del 2,45%. Dai tagli, tuttavia, verranno esentati i primi 2.000 euro. In Italia questo significa che oltre 890.000 agricoltori potranno beneficiare integralmente di quella franchigia rispetto agli oltre 1,2 milioni che rappresentano l’agricoltura italiana. Sono esclusi dalla riduzione gli agricoltori in Bulgaria, Romania e Croazia che non beneficiano integralmente dei pagamenti Ue. Va detto però che i bisogni finanziari reali della Pac si conosceranno in realtà solo dal prossimo ottobre, con la presentazione del bilancio di previsione. Molto dipenderà anche dalla decisione del Consiglio Ue, se accogliere o meno la richiesta dei Paesi del Nord Europa, di esentare dal pagamento delle multe Ue gli agricoltori che hanno superato le quote latte loro assegnate nell’ultimo anno di applicazione del sistema (non é il caso dell’Italia). In parallelo si parla della possibilità di introdurre strumenti di intervento in caso di crisi del settore. Così, se le multe potrebbero compensare carenze nel bilancio Ue, anche un accordo per la protezione dei produttori di latte più esposti alla crisi é atteso da tempo.

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