Continua la corsa alla solidarietà per sostenere i lavori di restauro di Notre-Dame, dopo l’incendio che ha pesantemente danneggiato la cattedrale simbolo di Parigi e di Francia. Ed il vino, come previsto, non sta a guardare. E così, il ricavato della seconda tranche delle 25 casse di Château Mouton Rothschild battuta all’asta oggi da Sotheby’s (insieme alla possibilità di partecipare alla cena di gala nella stessa Versailles, dove sarà servita l’annata 1945 dei vini del mito bordolese), sarà dedicato proprio al monumento parigino invece che ai lavori di restauro della Reggia di Versailles, come originariamente previsto, con la prima parte di questa peculiare collezione, con annate ed etichette d’artista, firmate Giuseppe Penone (2005), Bernar Venet (2007), Anish Kapoor (2009), Jeff Koons (2010), e Lee Ufan (2013) che, nei giorni scorsi, ad Hong Kong, aveva già raccolto 900.000 dollari. Una solidarietà enoica per la “madre” dei tutte le chiese di Parigi, a supporto del quale, peraltro, sono già stati offerti 300 milioni di euro dai due big del lusso (e del vino) d’Oltralpe, Bernard Arnault, alla guida del colosso Lvmh, proprietario di brand simbolo dello Champagne come Dom Pérignon, Ruinart, Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Krug e Mercier, e di Bordeaux, da Château d’Yquem a Château Cheval Blanc, e Francois-Henri Pinault, a capo del gruppo Kering, che oltre ai marchi della moda del calibro di Gucci e Saint Laurent, è proprietario, nel settore enoico, di Château Latour a Bordeaux e Clos de Tart in Borgogna, tra le altre.
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