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NOVE I “GRANDI MIELI D’ITALIA”: LO HA DECISO UNA GIURIA INTERNAZIONALE A CASTEL SAN PIETRO TERME

Sono solo 9 i “grandi mieli d’Italia” (che hanno cioè le “tre gocce d’oro”): un millefiori di
alta montagna prodotto da Giuseppe March di Predazzo (Trento), un miele di Corbezzolo prodotto da Tomaso Desole di Monte (Sassari), un miele di melata prodotto da Aldo Alberini di Castel San Pietro Terme (Bologna), raccolto a Pian di Venola-Marzabotto, un miele di agrumi prodotto da Carmela Tufaro di Trebisacce (Cosenza), un miele di castagno prodotto da Cesarino Dalmonte di Gallo Bolognese (Bologna), ma raccolto nei castagneti intorno a Mornago (Varese), un miele di eucalipto prodotto da Luigi Manias di Ales (Oristano), un miele di rododendro prodotto da Guido Mazzetta di Sondalo (Sondrio) raccolto in Val di Rezzalo a 1850 metri, un miele di acacia (robinia) prodotto da Ornella Ramaglia di Pontremoli (Massa) raccolto nelle colline della Lunigiana, un millefiori di macchia mediterranea prodotto da Vittoria Vanello dell’apicoltura Ferti di Ameglia (La Spezia), raccolto nelle colline di Monterosso. Lo ha stabilito a Castel San Pietro una giuria composta da assaggiatori professionisti iscritti all’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi sensoriale del miele (una sorta di “sommelier” del miele). Le “tre gocce d’oro” sono state assegnate ai mieli che, oltre ad essere perfetti dal punto di vista qualitativo, si sono distinti per aver raggiunto il punteggio pieno all’esame organolettico. L’altissima qualità dei mieli italiani, rigorosamente vergini e integrali (non miscelati o sottoposti a filtrazione e trattamenti termici), unita alla grandissima varietà di mieli uniflorali (oltre 50), cioé mieli prodotti dalle api col nettare di un’unica specie botanica, rendono la produzione italiana tra le migliori al mondo.

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