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NUOVA TENDENZA, L’APERITIVO È REGIONALE. LO “CERTIFICA” UNA INDAGINE DELL’ISTITUTO PIEPOLI. ANCHE IN TEMPO DI CRISI L’APERITIVO E’ DI MODA. CRESCE LA CULTURA DI CIÒ CHE SI CONSUMA FUORI CASA E SI PREDILIGONO I PRODOTTI ITALIANI

L’aperitivo non tramonta mai, e anche in tempi di crisi si conferma un appuntamento imprescindibile per milioni di italiani. Ma più che il prezzo, ciò che conta nella scelta è la qualità. Cresce la cultura di ciò che si consuma, si prediligono i prodotti italiani, e il vino, scelta preferita dai trentenni, riscuote ottimi consensi anche tra i più giovani. Emerge dall’indagine, commissionata dall’azienda vitivinicola Attems, realizzata dall’Istituto Piepoli a Milano e Roma su un campione rappresentativo di età compresa tra i 18 e i 49 anni.

Le sorprese non mancano. Roma, ad esempio, batte Milano come città più dedita all’aperitivo: nella capitale il 58% ha consumato un aperitivo fuori casa nell’ultimo mese, contro il 54% del capoluogo lombardo.

L’aperitivo - spiega la ricerca - è innanzitutto un’occasione di socialità (60%), soprattutto per i più giovani, ma anche un momento di relax (39%, ma la percentuale sale di molto tra i 40-49enni). E in un periodo di difficoltà economiche non manca chi vive l’aperitivo come sostituto della cena (7%) o come soluzione economica per trascorrere la serata (6%).

In media, per una serata aperitivo, gli italiani spendono 8,6 euro, e a Milano si spende più che a Roma (9 euro contro 8). Sono i più giovani a spendere di più: per i 18-29enni la spesa è di 8,9 euro, per i 40-49enni di 7,8. Ma se il 5% indica nel prezzo contenuto l’attributo più importante, per la stragrande maggioranza del campione quello che conta è la qualità (64%): per il 44% di ciò che si beve, per il 20% del cibo.

All’attenzione per la qualità si accompagna un forte interesse per la provenienza italiana del prodotto: il binomio qualità e made in Italy è un fattore determinante per il 79%. L’attenzione per il territorio d’origine di ciò che si consuma è confermata anche dal fatto che il 59% del campione preso in esame gradirebbe serate aperitivo a tema, con vini e prodotti tipici di una regione italiana, e il 48% vorrebbe sfruttare tali occasioni per approfondire la propria conoscenza di territori vocati.

“Questi dati - afferma Tiziana Frescobaldi, a capo della comunicazione della Frescobaldi - testimoniano il crescente interesse per la qualità, per ciò che si consuma fuori casa, anche nell’aperitivo”.

Una conferma di quanto sia trendy l’aperitivo vinoso arriva anche dalla tipologia delle consumazioni. Secondo i dati raccolti dall’indagine, se è vero che i più giovani consumano soprattutto cocktail (44%), i vini bianchi e rossi seguono a breve distanza (26%), davanti a birra e soft drink (15% ciascuno). Dai trent’anni in su si riscontra una netta predilezione per il vino (46% nella fascia 30-39, 48% in quella 40-49).

Ma quali sono i vini più apprezzati per l’aperitivo? In testa il Pinot Grigio, indicato come preferito dal 20% dei consumatori abituali di vino nell’aperitivo e dal 15% del campione totale; secondo posto per Sauvignon (16%) , terzo per Falanghina (15%).

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