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INIZIATIVA

Nuova Zelanda, dopo il lockdown a “riunire” il Paese è la compagnia aerea di Invivo

È la prima azienda del vino nell’aeronautica civile: il primo volo, riservato ai lavoratori del turismo, ad inizio 2022, da Auckland a Queenstown
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La compagnia aerea di Invivo

Mentre l’Europa torna a vedere i fantasmi di un anno fa, con il numero dei contagi, dei ricoveri e dei morti per Covid che spingono i Governi a nuove chiusure (come in Olanda) ed a decise misure di contenimento (come in Italia e Germania), la Nuova Zelanda, che, come gli altri Paesi dell’Asia-Pacifico - dalla Cina all’Australia - aveva optato per la tolleranza zero, vive i suoi primi giorni di ritorno alla normalità, con il lockdown che ha tenuto le due isole principali del Paese isolate terminato dopo tre mesi e mezzo. Si potrà così tornare a viaggiare, e a riabbracciare amici e parenti: una sensazione che ben conosciamo, e che sarà sostenuta da una nuova compagnia aerea, la prima al mondo di proprietà di un’azienda del vino, la “Invivo Air”, lanciata da Tim Lightbourne e Rob Cameron, che, nel 2008, hanno fondato l’azienda di vino e gin neozelandese, oggi tra le più importanti del Paese, che vanta collaborazioni in Francia, Australia, Italia ed Irlanda, oltre ad una partnership con Sarah Jessica Parker, la mitica Carrie di “Sex and the City”.
Il volo inaugurale, che collegherà Auckland a Queenstown, è previsto ad inizio 2022
, con un aereo Saab da 34 posti costruito in Svezia. La priorità sarà garantita ai lavoratori dell’ospitalità e del turismo di Auckland, tra i più colpiti dal lockdown, e a chi detiene quote di Invivo: una piccola selezione di ospiti che potranno godere di una 24 ore di relax a Queenstown, comprensive di alloggio al “The Hilton Queenstown” e visita ai viticoltori della Central Otago.
“È stato un periodo difficile, in particolare per i nostri clienti di bar e ristoranti, sia sull’Isola del Nord che sull’Isola del Sud, che dipendono fortemente dal turismo locale. Gestire un volo per l’Isola del Sud è un modo per mostrare al pubblico che il Paese è di nuovo aperto al turismo interno, e allo stesso tempo sostenere almeno una piccola parte di chi ha vissuto con difficoltà questo ultimo periodo. E non escludiamo ulteriori voli anche per altre destinazioni della Nuova Zelanda”, commenta Tim Lightbourne.

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