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NUOVI LIMITI ALL'IMPORT DI PASSATA DI POMODORO CINESE, GIRO DI VITE DELL'AGENZIA DELLE DOGANE

Giro di vite per l'import di passata cinese. Il via libera all'importazione temporanea di concentrato di pomodoro da Paesi terzi viene disposto a condizione che la successiva esportazione del prodotto finito avvenga verso Paesi terzi nella stessa quantità e percentuale. Le nuove regole sono state impartite dall'Agenzia delle Dogane a tutti gli Uffici sul territorio nazionale, con l'indicazione di precise disposizioni. In altri termini, viene bandito l'import temporaneo sulla base del principio per "equivalenza" e autorizzato solo quello per "identità". L'iniziativa ha l'obiettivo di limitare la presenza e l'utilizzo sul mercato italiano di prodotto trasformato originario di Paesi terzi ed in particolare della Cina. Un provvedimento che il ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno - che aveva ripetutamente richiesto misure urgenti a tutela del pomodoro made in Italy - accoglie con soddisfazione. "La decisione assunta dalle dogane - afferma il Ministro - arrecherà notevoli benefici al comparto del pomodoro trasformato: è un altro passo in avanti, dopo il recente decreto interministeriale che impone l'etichettatura obbligatoria dell'origine sulla passata di pomodoro, nella tutela dei prodotti agroalimentari italiani", fissato dal prossimo 15 giugno. "Si potrà scongiurare così - prosegue Alemanno - il rischio che vengano distribuiti come italiani prodotti provenienti da altri Paesi, soprattutto dalla Cina. Rimane essenziale, però - aggiunge - un'attenta programmazione degli investimenti e della contrattazione del comparto, per ridurre le conseguenze negative che gli eccessi di produzione potrebbero determinare sulla filiera, come la riduzione dei prezzi dei derivati del pomodoro".
Negli ultimi quattro anni, ricorda Confagricoltura, è stata in media di 150mila tonnellate l'anno la quantità di concentrato di pomodoro importata in Italia dalla Cina, con punte anche di 170mila tonnellate nel 2005. L'Italia è il secondo produttore mondiale dopo gli Usa, con un raccolto di pomodoro per l'industria di trasformazione - secondo gli ultimi dati diffusi dalla Coldiretti - che dovrebbe attestarsi attorno ai 5 milioni di tonnellate, in riduzione rispetto allo scorso anno. Nel Paese, sono state comprate 545 mila tonnellate di pomodori in scatola o in bottiglia con una spesa pari a 442 milioni; ogni famiglia durante l'anno ha acquistato ben 31 kg di pomodori in preferenza pelati (14 Kg), passate (11 Kg), polpe o pomodoro a pezzi (5 Kg), concentrati e altri derivati (1 Kg).

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