Garantire la sicurezza stradale, contrastare il “fenomeno del taxismo abusivo”, ridurre la presenza di persone in stato di ebbrezza sulle strade, creare nuova occupazione nel settore della mobilità e del trasporto in orario notturno, liberare i parcheggi e decongestionare le città, diminuire le emissioni di Co2 con soluzioni di trasporto sicure e regolamentate e sostenere l’intera filiera di produttori e distributori di bevande alcoliche. Sono, in pillole, i “punti cardine”, di una bozza di proposta di legge che l’imprenditore Giuliano Lanzetti, proprietario del “Bounty” di Rimini, una delle città turistiche più importanti di Italia, “sottoporrà al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti diretto dal Ministro Matteo Salvini e al Ministero dello Sviluppo Economico e che ha lo scopo di garantire la sicurezza stradale senza arrecare danno economico al settore della ristorazione e dell’intrattenimento, incentivando soluzioni di trasporto sicure e accessibili per i clienti”. Una proposta che arriva a quasi tre mesi dall’introduzione del nuovo Codice della Strada e dopo un sondaggio svolto da “Pienissimo”, realtà che si occupa di marketing della ristorazione, guidata dallo stesso Lanzetti, condotto su 20.000 ristoratori, e da cui “è emerso che il 59% degli interpellati ha constatato un forte calo nella vendita di alcolici che si è tradotto in un’importante diminuzione del fatturato”.
Continua, quindi, a tenere banco, il nuovo Codice della Strada, e la parte relativa alle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza, che, va ricordato ancora una volta, non ha portato modifiche sulle soglie del tasso alcolemico, ma, piuttosto, l’inasprimento di alcune sanzioni quando questo è superiore a 0,8. E se, proprio come prima, con prudenza e moderazione, un calice a cena al ristorante, anche se poi si deve guidare, possiamo ancora concedercelo, come ha dimostrato anche l’evento in un ristorante a San Pietro di Feletto (Treviso), ovvero “una cena a prova di alcol test, a tutela del piacere della tavola e della sicurezza stradale”, organizzata dal produttore di grappa Roberto Castagner, e che ha visto come invitati anche i vertici dei tre Consorzi di Tutela del Prosecco, la preoccupazione nel mondo della ristorazione, e anche in quello del vino, rimane alta. Perché c’è chi ha avuto un “feedback” nel cambiamento delle abitudini di consumo da parte dei clienti, probabilmente spaventati anche in misura eccessiva: persone che, a causa dei controlli, magari, stanno rinunciando a bere un calice di vino al ristorante o in enoteca, anche se ci ha pensato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha smentire il crollo dei consumi a causa del nuovo Codice della Strada.
Uno dei punti principali sviluppati da Giuliano Lanzetti, spiega una nota, “riguarda la possibilità per ristoratori e gestori di locali pubblici di organizzare un servizio di navetta gratuito per i propri clienti senza la necessità di una licenza Ncc”. E quindi, spiega Lanzetti, “una mobilità privata che sarebbe attiva solamente nelle ore notturne in cui potrebbe essere più difficile trovare un taxi, non andando a inficiare la normale mobilità diurna”. Un utilizzo della navetta che dovrebbe essere prenotato al momento dell’ingresso nel locale o richiesto anticipatamente da casa, consentendo ai clienti di raggiungere l’esercizio e, successivamente, di essere riaccompagnati al proprio domicilio dal conducente che deve avere, ovviamente, un tasso alcolemico pari a zero. La norma ipotizzata mira anche a incentivare la sostenibilità ambientale. A tale scopo, sottolinea Lanzetti, “sarebbe utile prevedere incentivi specifici per l’acquisto o il noleggio di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale, con la possibilità di detrarre fiscalmente il costo di tali mezzi fino a un massimo del 50%”, oltre a prevedere un fondo per incentivare il servizio di navetta gratuito, con contributi destinati ai ristoratori che ne faranno richiesta. Il testo messo a punto da Giuliano Lanzetti “sottolinea - continua la nota - l’importanza di riaprire l’offerta all’operatività su tutto il territorio nazionale dei servizi di trasporto a chiamata tramite applicazioni digitali, come Uber, così da garantire un’ampia offerta di trasporto privato e agevolare la mobilità sicura, soprattutto nelle ore serali e notturne” e, aggiunge l’imprenditore, “per rendere il servizio più accessibile, si potrebbe abolire l’obbligo della patente da tassista/Ncc per i conducenti privati che offrono trasporto tramite tali piattaforme. In sostituzione, si potrebbe introdurre una semplice abilitazione professionale con specifici requisiti di sicurezza e controllo. La regolamentazione del settore dovrebbe prevedere che le tariffe del servizio siano pubbliche e stabilite dalle amministrazioni locali per assicurare equità, trasparenza ed evitare fenomeni speculativi, garantendo così un servizio accessibile a tutti”.
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