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“Nuovo rapporto tra ecologia e agricoltura, sostegno al reddito degli agricoltori familiari, innovazione per i piccoli produttori, regole forti per mercati più giusti”. Ecco le sfide del Ministro Martina dal “Forum internazionale dell’agricoltura”

Due giorni di dibattiti, interventi e riflessioni sui grandi temi della fame nel mondo, con oltre 115 Paesi partecipanti, più di 50 Ministri, 370 delegati e 27 Stati che non partecipano all’Esposizione universale come Pakistan, Sudafrica o Australia. Questi i numeri che hanno segnato il “Forum internazionale dell’agricoltura”, dove è stata presentata la “Carta di Milano”, firmata nell’occasione da molti dei Ministri partecipanti al Forum e dal Presidente Sergio Mattarella.
“L’Italia ha raggiunto il suo obiettivo - ha detto il Ministro Martina al Forum - abbiamo contribuito a rendere più consapevole l’opinione pubblica, i visitatori che attraversano i viali di questa Expo, e a porre in evidenza che la lotta alla fame, la lotta alla povertà sono grandi questioni di cittadinanza e di civiltà, che hanno a che vedere innanzitutto con la responsabilità di ciascuno di noi. In queste battaglie c’è sempre una quota di responsabilità fondamentale che riguarda innanzitutto gli individui. Vogliamo essere - ha sottolineato Martina - la generazione Fame zero. La realizzazione di questa aspirazione passa necessariamente per il ruolo cruciale che deve giocare l’agricoltura. Da questo forum - ha aggiunto il Ministro - usciamo più forti, più consapevoli, ma soprattutto lanciando un messaggio: quando noi lavoriamo per garantire un futuro ai modelli agricoli dei nostri Paesi non lo facciamo solo per gli addetti ai lavori di quei settori, ma lavoriamo per assicurare un futuro alla cittadinanza tutta. La dimensione globale della sfida agricola è il vero messaggio che parte da questo Forum. Rivolgo il pensiero ai tantissimi ragazzi che sono venuti a visitare Expo e che la rendono innanzitutto una esposizione di giovani. Noi tutti sappiamo quanto sia giovani che le donne, dal punto di vista della questione di genere e generazionale, siano a tutti gli effetti due sfide enormi e cruciali anche per il futuro dell’agricoltura. Nel prossimo futuro bisognerà produrre di più, ma consumando meno risorse naturali. All’agricoltura è oggi dedicato circa l’11% della superficie terrestre e una parte importante delle risorse idriche disponibili. È il momento di dare un nuovo, concreto, slancio allo sforzo di costruire una global food policy, in grado di assicurare l’obiettivo di azzerare la fame nei prossimi quindici anni, di promuovere un’alimentazione più sana e di assicurare che l’obiettivo di produrre cibo sufficiente per soddisfare una domanda in rapida crescita sia perseguito nel rispetto del principio di sostenibilità. Abbiamo proposto quattro sfide: un nuovo rapporto tra ecologia e agricoltura; il sostegno al reddito degli agricoltori familiari; più innovazione per i piccoli produttori; regole forti per garantire mercati più giusti. In questi sei mesi Expo Milano deve aiutarci a costruire soluzioni concrete. Come Paese ospitante - ha concluso il Ministro Martina - abbiamo elaborato la "Carta di Milano" innanzitutto per questo, per offrire un contributo alla responsabilità di ciascuno e avanzare, partendo dal basso, un quadro di impegni per cittadini, associazioni, imprese e istituzioni”.
Oltre a Martina sono intervenuti anche il professor Salvatore Veca (Curatore scientifico della Carta di Milano), Vicente Loscertales (Segretario Generale del Bureau International des Expositions), José Graziano da Silva (Direttore Generale Fao), Phil Hogan (Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale), Evelyn Nguleka (Presidente della World Farmer Organization), Kenneth M. Quinn (Presidente della World Food Prize Foundation), Irene Ovonji-Odida (Presidente Ufficio internazionale Action Aid) e Luiz Inácio Lula da Silva (Presidente Istituto Lula).

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