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POLITICA E CIBO

Nutriscore, appello di 279 scienziati (anche italiani) per andare avanti. Il fermo no di Patuanelli

Coldiretti: “nuovo attacco al made in Italy”. Centinaio: “grave che tra i firmatari ci sia Ricciardi, consulente del Governo”
CENTINAIO, Coldiretti, NUTRISCORE, PATUANELLI, RICCIARDI, Non Solo Vino
Stop al nutriscore: parla il Ministro delle Politiche Agricole, Patuanelli

“Il mercato agroalimentare nel quale opera l’Italia fa gola ad altri. Vuole essere utilizzato il Nutriscore per portare via la nostra capacità di esportare prodotti con alto valore aggiunto, quindi mercati molto ricchi, a favore di chi non accesso a questi mercati. È inaccettabile. Questo sistema di etichettatura è un pericolo. Non si può distruggere il sistema agroalimentare italiano. L’Italia deve fare una battaglia come sistema Paese. Non possiamo permetterci un sistema che metta un bollino senza dare informazioni e che non faccia capire il senso di una dieta equilibrata. E’ un sistema inconcepibile, ingiustificato e ingiustificabile”. Parole del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, che arrivano in Audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, proprio nel giorno in cui un team di 279 scienziati di tutto il mondo, tra cui diversi italiani, hanno firmato un appello chiedendo alle autorità d’Europa e del mondo di implementare il percorso di adozione di questo discusso sistema di etichettatura.
“È necessario intervenire con urgenza per fermare l’attacco al prodotti alimentari nazionali con il rischio del via libera all’etichetta Nutriscore che rischia di espandersi a livello globale mettendo in pericolo il record di 46,1 miliardi di esportazioni agroalimentari tricolori del 2020 con un aumento dell’1,8% realizzato in controtendenza al taglio degli scambi commerciali determinato dalla pandemia Covid”, afferma il presidente Coldiretti, Ettore Prandini nell’apprezzare l’impegno assunto per contrastarla dallo stesso Patuanelli.
“L’etichettatura nutriscore francese come quello a semaforo adottato in Gran Bretagna influenzano il consumatore, con un bel verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari. Un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che - sostiene la Coldiretti - finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate”.
L’etichetta nutrizionale a colori, peraltro, boccia ingiustamente - continua la Coldiretti - quasi l’85% in valore del made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid.
“In un momento difficile per l’economia - precisa la Coldiretti - dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza contrastando le indicazioni fuorvianti ed estendendo l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al made in Italy. L’Italia grazie ai primati nella qualità e nella sicurezza alimentare conquistati a livello europeo - conclude Coldiretti - ha la responsabilità di svolgere un ruolo di leadership in nell’Unione”
Nel frattempo, però, la questione di caratura internazionale diventa anche politica a livello italiano, perchè tra i firmatari, insieme a nomi autorevoli come Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, c’è anche quello di Walter Ricciardi dell’Università Cattolica del Sacrocuore e consulente del Governo per l’emergenza Covid, come sottolinea il Sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio.
“Ancora un attacco al nostro Made in Italy. E stavolta ancora più grave perché arriva da chi non ti aspetti. Da notizie di stampa apprendiamo che Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza e rappresentante Oms, avrebbe firmato insieme ad altri accademici un appello francese per sostenere il Nutriscore, sottolineando anche che il Nutrinform, l’etichettatura a batteria sostenuta dal nostro paese, è inefficace.
Se confermato (e da verifica di WineNews lo è, ndr) - afferma Centinaio - sarebbe una posizione in contrasto con quella sostenuta dall’Italia e dalle sue figure istituzionali, a partire dall’attuale Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli così come dal suo predecessore Teresa Bellanova”. “Ancora più grave che nello stesso documento si affermi che il Nutrinform sia sostenuto da gruppi lobbistici, e non supportato da dati scientifici. Come dire che i ministri italiani sono dei lobbisti. Non è il prodotto che fa male, quanto la dieta che accompagna quel prodotto. Chi difende il Nutriscore porta avanti gli interessi della Francia e dei paesi del Nord Europa per i quali i prodotti legati alla Dieta mediterranea fanno male alla salute. Ribadiamo il nostro deciso no a un sistema che darebbe un bollino “rosso” alle eccellenze del nostro agroalimentare come il Parmigiano Reggiano e l’olio d’oliva e semaforo verde ad una bibita gassata. Il veleno è nella dose, lo diceva cinquecento anni fa Paracelso. Forse gli scienziati che hanno firmato l’appello per il Nutriscore avrebbero dovuto studiare di più chi ha scritto uno dei primi trattati di medicina”.
“Chiediamo al Governo una presa di posizione sulla questione del “Nutriscore” come sistema di etichettatura europea a fini nutrizionali. La posizione assunta dal professor Ricciardi rischia di creare una situazione di incertezza che va subito eliminata”. Rilancia il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Tutte le opinioni personali sono rispettabili, ma la prudenza dovrebbe essere d’obbligo quando si riveste la carica di Consigliere del Ministro della Salute. Il professor Ricciardi è senz’altro al corrente che l’Italia è assolutamente contraria al sistema “Nutriscore”, perché penalizza la Dieta Mediterranea che è tra le più salutari al mondo, come sancito a livello scientifico. Siamo convinti che il nuovo Governo darà continuità alle iniziative politiche e diplomatiche per contrastare la strada al “Nutriscore” e sostenere il sistema alternativo definito in Italia ai fini di una più corretta informazione dei consumatori”, conclude il presidente Confagricoltura.
“L’informazione al consumatore deve essere sempre trasparente e veritiera. In merito al NutrInform Battery - rilancia la Cia/Agricoltori Italiani - condividiamo la posizione del Governo italiano che, dopo aver ascoltato i pareri del mondo scientifico, ha proposto il sistema di etichettatura fronte-pacco come alternativa all’etichetta a semaforo francese, il Nutriscore, per l’adozione di un sistema di etichettatura armonizzata nel mercato unico. Il nostro Paese si è, finora, battuto a Bruxelles per promuovere un sistema normativo basato solo su rigorosi pareri scientifici, per garantire ai consumatori le informazioni più dettagliate e di facile comprensione sugli alimenti. Tutto questo senza che venga mai pregiudicata la competitività del sistema agricolo europeo o siano danneggiate le filiere di qualità. Come è già stato ampiamente dimostrato, agire come sistema Italia si rivela sempre premiante. Occorre,ora, lavorare a stretto contatto col mondo della scienza e della ricerca per raggiungere un largo consenso sulla proposta del “sistema a batteria” italiano. Un metodo che premia la qualità e dei prodotti e informa davvero il consumatore. L’Europa deve favorire un’etichettatura nutrizionale che sia informativa/formativa e non prescrittiva, come invece rischia di essere il Nutriscore, che comporta la stigmatizzazione di prodotti specifici che sono parte integrante della nostra dieta e delle tradizioni rurali europee”.

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