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OCSE: “PER CIBO E’ DEFLAZIONE NEI CAMPI MA NON IN TAVOLA”. IL COMMENTO E’ MADE IN COLDIRETTI

Con un aumento record del prezzo di alimentari e bevande al consumo del 5,2% a fronte del calo del 7% dei prezzi agricoli alla produzione registrati in ottobre, è evidente che in Italia, per adesso, la deflazione interessa solo la produzione senza alcun effetto sui consumatori a causa della presenza di pesanti distorsioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola. Lo afferma la Coldiretti in riferimento all’analisi dell’Ocse che prevede per l’Italia una recessione profonda con il rischio deflazione.

La pasta rappresenta un caso esemplare con il prezzo del grano duro per la pasta che dall’inizio 2008 è più che dimezzato al di sotto dei valori di venti anni mentre la pasta al consumo, secondo l’Istat, con un + 31,6%, fa registrare un aumento dei prezzi vertiginoso e ingiustificato.

In campagna oltre al grano, a calare sono anche le quotazioni di vini (- 12%), oli di oliva (- 13,5%), latte e derivati (- 6,3%). In generale mentre i prezzi alla produzione agricola sono diminuiti del 7% ad ottobre quelli al consumo continuano ad aumentare a conferma - denuncia la Coldiretti - dell’esistenza di pesanti distorsioni: per ogni euro speso dai consumatori in alimenti, ben 60 centesimi - continua la Coldiretti - vanno alla distribuzione commerciale, 23 all’industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori.

Il danno generato da questa situazione è duplice perché - precisa la Coldiretti - da una parte si verifica un calo dei consumi che riduce le potenzialità produttive delle imprese e dall’altra non si consente una adeguata remunerazione del prodotto agricolo che, in tanti casi, non copre i costi vivi di produzione, anch’essi peraltro in costante e non controllata crescita. Serve sui mercati una maggiore stabilità per chiudere le porte alla speculazione e consentire una adeguata programmazione della produzione ed una più equa distribuzione del valore nella filiera. Per questo la Coldiretti ha avviato un progetto per semplificare e razionalizzare la filiera e recuperare valore aggiunto alle imprese agricole.

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