Riscoprire la freschezza e la qualità dei dolci della tradizione artigianale italiana. Queste le finalità di Dolce Natale Italiano, iniziativa, varata dalla Federazione italiana dei panificatori pasticceri e affini, in programma in tutta Italia per il 1 dicembre. E che, oggi, 30 novembre, toccherà un suo momento significativo con la consegna a Papa Benedetto XVI di 1.000 panettoni artigianali destinati ai poveri di Roma.
Le vetrine dei negozi e gli scaffali dei supermercati sono pieni ormai da parecchi giorni di prodotti industriali dai nomi e dalle forme fantasiosi, "che però non hanno nulla a che fare con la tradizione dolciaria tipica delle nostre regioni o italiana in generale". Il problema, attacca, è che, "grazie ad un regolamento varato a luglio scorso dal Ministero delle Attività Produttive, oggi è consentito l'utilizzo per la produzione di questi tipi di prodotti, anche di conservanti, cosa che comprendiamo bene, visto che una buona parte di questo tipo di merci viene esportata". "Tuttavia non si capisce perché non debbano essere messe in luce quelle produzioni, quasi sempre artigianali, che invece utilizzano prodotti di prima qualità. E in questo caso - si chiede - non sarebbe bene ridenominare questo tipo di produzioni, ad esempio, Panettone di Alta Qualita, o simili, visto che sono previste percentuali più alte di uova e burro o più in generale di prodotti freschi senza conservanti?".
Contro questo stato di cose, suggerisce Jerian, "serve una norma di legge che non livelli verso il basso le modalità di produzione dei dolci tipici, come quelli artigianali". A questo proposito, preannuncia, "stiamo predisponendo alcune proposte da portare all'attenzione del Ministero delle Attività Produttive affinché le produzioni artigianali possano diversificarsi in nome della freschezza, genuinità e riconoscibilità". Anche perché, conclude, "non vorrei che di questo passo "arrivino sui nostri scaffali anche panettoni Made in China".
Per ovviare a rischi di questo tipo la manifestazione prevede l'offerta, su tutto il territorio nazionale, di "assaggi di bontà" destinati ai consumatori interessati. E quindi pezzi di panettone, pandori o delle diverse specialità regionali, preparati di volta in volta nel rispetto delle antiche regole di preparazione. La proposta di modifica della norme ha sì lo scopo di tutelare un settore di rilievo con quello alimentare (composto al momento da circa 23 mila esercizi commerciali, 250 mila addetti e un fatturato complessivo di quasi 6 miliardi di euro), ma anche e soprattutto la difesa del diritto del consumatore di conoscere il valore e il gusto del prodotto fresco e fragrante. "Il gusto - spiega Jerian - è l'elemento che rafforza il legame tra il consumatore moderno - sempre più attento alla qualità - e l'artigiano, tanto più quando in gioco ci sono i prodotti della nostra tradizione".
Ma c'é di più. La giornata del 'Dolce Natale Italiano', viene sottolineato, vuole essere anche un momento di solidarietà. Non a caso oggi 30 novembre, il presidente della Federazione italiana dei panificatori pasticceri e affini Jerian donerà alla Casa delle suore di Madre Teresa di Calcutta di Roma 1.000 panettoni per i poveri di Roma, consegnandoli simbolicamente nelle mani di Papa Benedetto XVI. "In questo modo si ripeterà l'incontro commovente del 2004 con Giovanni Paolo II".
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