02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

OGGI E’ IL “WORLD PASTA DAY”: AUMENTANO NEL MONDO I CONSUMI (+17% IN CINA IN PRIMA META’ 2010), AIUTA LA SALUTE PER GLI ESPERTI, E’ PROTAGONISTA A RIO DE JANEIRO, E’ MULTIETNICA, AMATA DAGLI CHEF PER LA SUA VERSATILITA’ ED E’ PURE ANIMAL-FRIENDLY ...

In un momento in cui i consumi crescono sulle tavole mondiali e conquistano persino la patria del riso (+17% l’export in Cina di pasta italiana nel primo semestre 2010), oggi è la festa mondiale della pasta, il “World Pasta Day”, sempre più protagonista della sana alimentazione. E in occasione della sua festa, fino al 27 ottobre, si riunirà a Rio de Janeiro il “Congresso Mondiale della Pasta” n. 4, promosso dall’Ipo (International Pasta Organization) insieme all’Abima, l’Associazione dei Pastai Brasiliani, con scienziati e nutrizionisti che metteranno in risalto le prorietà salutari del piatto simbolo della dieta mediterranea.
La scelta del Brasile come Paese ospite del Congresso è legata anche in questo caso al crescente aumento della domanda di pasta da parte della popolazione locale, con ben 1,2 milioni di tonnellate consumate e il terzo posto nella graduatoria assoluta mondiale, alle spalle degli Stati Uniti e dell’Italia, dove il consumo procapite è di 26 kg annui. A Rio de Janeiro ci sarà anche una conferenza scientifica per l’aggiornamento dello Scientific Consensus Statement “Healthy Pasta Meals”, documento sottoscritto da autorevoli esperti a livello internazionale nel quale la pasta, nella dieta mediterranea, è certificata modello alimentare “ideale”.
Tra i temi esaminati dalla conferenza, anche i benefici dei carboidrati “buoni” della pasta e il suo basso indice glicemico, alleato nel prevenire obesità e diabete. Da parte sua il governo brasiliano ha ben compreso le proprietà salutari della pasta, tanto da farne strumento di una campagna nazionale di prevenzione e educazione alimentare contro l’anemia ferropriva. Abima ha lanciato una serie di video promozionali che hanno per protagonista la mascotte “Maccaronico”, puntando a sottolineare come la pasta sia alimento ideale per tutti e particolarmente indicata per l’alimentazione dello sportivo. Ne sanno qualcosa i calciatori brasiliani in Italia: da Julio Cesar a Ronaldinho, da Juan a Julio Sergio.
Ma il “Congresso Mondiale della Pasta” affronterà anche i temi economici e di marketing, assieme agli aspetti tecnologici della produzione, dalla sicurezza alla tracciabilità. In 10 anni la produzione di pasta a livello mondiale è passata da 7 a 12 milioni circa di tonnellate. L’Italia è “primadonna” nella produzione: con 3,2 milioni di tonnellate rappresenta il 26% della produzione mondiale. E l’export va a gonfie vele, anche nei primi 6 mesi del 2010 ha messo a segno risultati positivi, con un incremento dei volumi del 2,5%. E se la pasta è passione italiana, un rito irrinunciabile per 2,1 milioni di italiani che la mangiano a pranzo e cena 7 giorni su 7, gli spaghetti hanno conquistato anche gli immigrati residenti in Italia, con l’89% che mangia abitualmente la pasta. “Oltre ad essere buona ed economica - sottolinea Massimo Menna, presidente dell’Unipi-Unione Industriale Pastai Italiani - la pasta continua ad avere successo perché non è impermeabile a quello che succede nel mondo, aprendosi all’incontro con altre culture gastronomiche”.
I cuochi si stanno reinventando il modo di cucinare la pasta, tanto che l’ultima tendenza non è più cuocere la pasta al “dente” ma al “chiodo”, ovvero toglierla dall’acqua anche qualche minuto prima, alla ricerca di sapori più netti e puri. Da un estremo all’altro, lo chef trentino Peter Brunel si è inventato la reidratazione a freddo della pasta. In pratica, si tratta la pasta come i legumi secchi, “reidratandola” appunto rima dell’uso per circa un’ora. E c’é poi la pasta al pomodoro senza pomodoro. E’ quella proposta dallo chef stellato Heinz Beck che cuoce la pasta non nella classica acqua bollente ma in un’acqua di pomodoro ottenuta filtrando per una notte i pomodorini frullati e avvolti in un canovaccio. L’acqua di pomodoro trasferisce così l’essenzà del pomodoro al grano della pasta.

Focus - Coldiretti: in 10 anni, quadruplicato l’export di pasta in Cina (+339%)
Sono più che quadruplicate le esportazioni di pasta in Cina negli ultimi 10 anni (+339% dal 2000 al 2009) che hanno superato i 3 milioni di chili all’anno. Emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione del “World Pasta Day”, dalla quale si evidienzia che la tendenza alla crescita, nel Paese dove c’è chi sostiene siano stati inventati gli spaghetti, continua nei primi 7 mesi del 2010 con un aumento record del 26%.
Per la Coldiretti, la pasta è entrata nelle abitudini alimentari in tutti i continenti anche se i consumatori più appassionati di pasta italiana sono i tedeschi, seguiti nell’ordine dai francesi, dagli inglesi, dagli statunitensi e dai giapponesi. Nonostante la crescita, il Paese asiatico rimane nei consumi ancora molto lontano dall’Italia che detiene il primato nel consumo che ha raggiunto attorno ai 26 chili a persona, 3 volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, 5 volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte superiore a quello di un giapponese. Ma l’Italia, secondo la Coldiretti, è leader anche nella produzione con 1 piatto di pasta su 4 consumato nel mondo che è fatto in Italia che è leader nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnellate), del Brasile (1 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate). La novità del 2010, ricorda la Coldiretti, è stata la vendita sul mercato del primo prodotto ottenuto con grano al 100% italiano nell’ambito del progetto della filiera agricola tutta italiana: la pasta dei coltivatori. Un’innovazione accompagnata dalla costituzione della più grande società di europea di trading dei cereali di proprietà degli agricoltori con il compito di gestire oltre 20 milioni di quintali di prodotto tra grano duro destinato alla produzione di pasta, grano tenero per il pane, girasole e soia, esclusivamente di origine italiana e garantiti non Ogm.

Curiosità - A Pasta Zara (Treviso) il premio internazionale “Good Egg” a Parigi
Pasta Zara (sedi a Treviso e a Trieste) ha vinto il premio internazionale “Good Egg”, assegnato a Parigi da Compassion in World Farming, la maggiore organizzazione non governativa internazionale per il benessere animale, da oltre 40 anni impegnata a migliorare le condizioni di vita degli animali allevati per produrre cibo. Una delle sue aree d’azione principali è, appunto, quella di porre fine all’uso delle gabbie di batterie per l’allevamento delle galline ovaiole e favorire il passaggio ad allevamenti alternativi, cioè a terra, all’aperto e biologici incoraggiando, i consumatori a scegliere proprio i prodotti che contengono queste uova.
Nella cornice della Tour Eiffel, la Compassion in World Farming ha distribuito 42 premi “Benessere Animale 2010” ad aziende ed enti europei che stanno facendo dei passi importanti per migliorare le condizioni di allevamento di galline ovaiole e polli, animali che a tutt’oggi vengono ancora per lo più allevati intensivamente. E, nell’occasione, Pasta Zara ha rappresentato l’Italia. “Pasta Zara è orgogliosa di questo riconoscimento - sottolinea il presidente Furio Bragagnolo - in quanto valorizza il nostro percorso industriale etico. Abbiamo deciso di produrre la nostra pasta all’uovo utilizzando esclusivamente uova da galline ovaiole a terra, cioè che vivono fuori dalle gabbie di batteria. Ci sembra una scelta giusta. Perfettamente recepita dai nostri fornitori di ovoprodotti. Anche perché parliamo di numeri importanti. Pasta Zara utilizza in produzione circa 2 milioni di chili di uova all’anno”.
Secondo la Lav, l’associazione italiana che si batte contro ogni tipo di sfruttamento degli animali, le uova da allevamento biologico o all’aperto sono più ricche di omega 3, vitamina A, E, D, B12, beta carotene, acido folico e contengono meno colesterolo di quelle da galline in gabbia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli