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OGM? IN ITALIA LA LORO PRESENZA NEGLI ALIMENTI È AL DI SOTTO DELLA SOGLIA PREVISTA DALL’UE E I PRODOTTI ALIMENTARI RISPETTANO I REQUISITI DI ETICHETTATURA. PAROLA DELLA RELAZIONE RELATIVA AL PIANO NAZIONALE OGM DEL 2011 DEL MINISTERO DELLA SALUTE

In Italia la presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti è al di sotto della soglia prevista dalla normativa europea e i prodotti alimentari rispettano i requisiti d’etichettatura previsti dalla legge, assicurando una corretta informazione al consumatore. Così la Relazione relativa al Piano nazionale ogm del 2011 del Ministero della Salute.

Si riscontrano ancora delle inefficienze nella trasmissione e validazione delle informazioni, spiega il Ministero, che non sempre avvengono nei tempi e nei modi previsti, ma dai dati relativi al territorio emerge una valutazione positiva, sia dal punto di vista della numerosità dei campionamenti che di percentuale di non conformità. Complessivamente i campioni elaborati nel 2011 sono stati 894 (il numero dei campionamenti è fatto sulla base di indicazioni comunitarie e di calcoli statistici che consentono di evidenziare se esiste un problema circa gli ogm) mostrando un incremento rispetto alle previsioni dei controlli del Piano nazionale. Non è stata rilevata alcuna non conformità circa le disposizioni di etichettatura per gli ogm autorizzati sul territorio. Poche, invece, le informazioni sull’attività ispettiva fatta nelle imprese alimentari, inviate solo da 3 Regioni.

Circa l’importazione nel 2011, secondo la Relazione, i campionamenti effettuati dagli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera del Ministero della Salute sono stati 41, meno rispetto al numero stabilito per gli Uffici dal Piano nazionale e rispetto all’anno precedente. E questo perché, spiega il Ministero, l’anno scorso c’é stato un minor numero di allerta comunitari oltre a difficoltà dei laboratori d’analisi nel fare ricerche così specializzate. Nei campioni prelevati in questa fase è stata riscontrata una maggiore percentuale di positività rispetto a quelle sul territorio: ciò conferma, secondo il Ministero, che l’importazione rimane un punto fondamentale nella catena dei controlli ufficiali.

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