Riso transgenico sarebbe stato immesso sul mercato cinese già da tempo: lo rivela un rapporto di Greenpeace che smentisce i comunicati delle autorità agricole cinesi che negavano l’approvazione della commercializzazione di riso geneticamente modificato importato o prodotto in patria. Il riso, venduto sotto i marchi Maoya e Xueyou, è stato scoperto tra gli scaffali del colosso americano Wal-Mart e quelli di un altro supermercato della provincia dello Hunan. Secondo Greenpeace, che ha inviato i dati del rapporto al Ministero dell’Agricoltura di Pechino, il riso avrebbe presentato un elemento resistente ai pesticidi. Ma il Ministero non crede al rapporto, anche se tiene aperta la porta a successive indagini.
“Non credo che il loro rapporto sia credibile - sottolinea Huang Dafang, membro della commissione di bio sicurezza affiliata al Ministero - ma siamo pronti ad una inchiesta basata su dati scientifici. La Cina ha leggi precise a riguardo e non abbiamo nessuna informazione sul commercio di prodotti Ogm”.
L’indagine di Greenpeace è stata condotta a novembre 2009 in nove supermercati di otto città, tra le quali Pechino, ed è il secondo del suo genere dell’organizzazione internazionale in Cina. Già nel 2005 Greenpeace aveva segnalato la produzione e la commercializzazione di riso transgenico nella provincia dell’Hubei, la “risaia della Cina”.
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