“La grande diffidenza dei consumatori italiani nei confronti dei cibi con organismi geneticamente modificati ha scoraggiato le industrie alimentari a produrli e la distribuzione commerciale a venderli “perché non avrebbero trovato sbocchi di mercato in Italia”: così il Ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, nel sottolineare che “nessun cibo biotech risulta fino ad ora essere presente sugli scaffali dei supermercati nazionali per essere commercializzato e finire sulle tavole dei consumatori italiani”.
"Si tratta di un insuccesso annunciato - commenta la Coldiretti a sostegno del ministro Alemanno- perché i consumatori italiani hanno fatto valere la propria netta contrarietà e occorre, pertanto garantire il diritto delle imprese agricole di continuare a produrre alimenti non contaminati da biotech”. D’altra parte un’indagine Coldiretti-Ispo sulle opinioni degli italiani sull’alimentazione evidenzia che solo un italiano su dieci (13%) è disponibile a consumare alimenti contenenti ingredienti Ogm, ma a condizione di ottenere uno sconto rilevante nel prezzo di acquisto, mentre più della metà dei consumatori (53%) non acquisterebbe alimenti biotech neanche se costassero oltre il 20% in meno rispetto a quelli tradizionali.
“L’agroalimentare nazionale - conclude la Coldiretti - si é affermato nel mondo grazie agli investimenti fatti nella qualità, nella valorizzazione dell’origine e dell’identità territoriale che il biotech rischia di cancellare favorendo l’omologazione e la delocalizzazione, che è tutto il contrario di quello che i consumatori chiedono e che serve al “made in Italy” per essere competitivo”.
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