02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

OGM O NON OGM? SE DA UNA PARTE È POLLICE VERSO, DALL’ALTRA C’È CHIV VUOLE SFATARE IL TABÙ: DAL LIBRO “PERCHÉ GLI OGM” ARRIVA IL SÌ DEGLI SCIENZIATI. INTANTO FUTURAGRA, MANDA T-SHIRT AI MINISTRI - “OGM: LIBERTÀ DI RICERCA, LIBERTÀ DI SEMINA”

Ogm o non Ogm? Questo è il dilemma. Se da una parte il pollice verso nell’opinione pubblica sembra irreversibile, dall’altra c’è chi cerca un’apertura come il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, e chi vuole sfatare radicalmente il tabù: alla presentazione del libro “Perché gli Ogm”, di scena oggi a Roma, arriva il sì di scienziati, genetisti ed economisti. Intanto Futuragra, l’associazione agricola favorevole alle coltivazioni biotech, invia T-shirt ai ministri con lo slogan “Ogm: libertà di ricerca, libertà di semina”. L’obiettivo? Riaprire alla ricerca in campo che in Italia conta zero progetti.
“Il pomodoro “Pachino”, coltivato oggi in tutto il mondo, non è che un ibrido costruito nei laboratori biotech israeliani; l’85% del cotone che si usa non solo come tessuto, ma anche per medicare ferite, è Ogm; a breve sarà anche commercializzata l’insulina proveniente da girasoli geneticamente modificati. Il panorama mondiale delle colture Ogm vede il predominio di tre nazioni, Usa, Brasile e Argentina; in Europa solo la Spagna supera i 50.000 ettari coltivati a Ogm (prevalentemente mais) e nel 2011 l’agricoltura biotech nel mondo è cresciuta dell’8% passando da 148 a 160 milioni di ettari coltivati. Ciò nonostante in Europa, e in particolare in Italia, gli Ogm sono ancora un tabù con gravi ricadute non solo sulla ricerca pubblica e privata ma anche sull’economia in generale”. Emerge nella presentazione del libro “Perché gli Ogm” (Palombi Editori, prezzo di copertina 10, 20 euro), di scena oggi a Roma, curato dal giornalista Elio Cadelo, che dà la parola a 12 fra scienziati, genetisti, economisti, teologi e decisori politici come Corrado Clini, attuale Ministro dell’Ambiente, che in un’intervista al Corriere della Sera di qualche giorno fa aveva dato un segnale di apertura agli organismi geneticamente modificati dicendo: “in Italia la posizione contro gli Ogm è bipartisan e da sempre compromette, in generale, la ricerca sull’ingegneria genetica applicata all’agricoltura, e alla farmaceutica, e anche a importanti questioni energetiche. Un grave danno” (info: www.palombieditori.it).
Si tratta, dunque, di un libro-documento, quasi un manifesto, che considera gli Ogm decisivi per la nostra società. I saggi contenuti nel volume spiegano sotto il profilo economico, dell’ambiente e della salute tale necessità di rinnovamento dell’agricoltura per far fronte alle esigenze di una crescente umanità, alle richieste in termini di quantità e qualità non solo di prodotti alimentari, ma anche per la produzione di farmaci e quale fonte di energia alternativa. “L’Italia in questo secolo - ha detto Roberto Defez, genetista e ricercatore del Cnr - ha chiuso gli occhi alla ricerca, non si sono voluti conoscere i dati scientifici, ma piuttosto agitare spettri e mostri. Il mais Bt che da 14 anni si coltiva in Spagna e che potremmo coltivare in Italia non ha bisogno di pesticidi e contiene dosi inferiori di fumonisine, tossine che potrebbero essere causa di insorgenza di tumori”. Il saggio cerca di tenere gli Ogm nel territorio della scienza e della ricerca scientifica perché, secondo il curatore, non rappresentano soltanto il futuro dell’agricoltura, ma anche dell’umanità. “Nel 2050 - ha detto Cadelo - l’agricoltura dovrà sfamare 9 miliardi di persone e, secondo la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, per raggiungere quest’obiettivo è necessario raddoppiare la produzione senza aumentare i terreni agricoli e questo sarà possibile solo utilizzando la tecnologia”. Cadelo ha anche ricordato che il pomodoro San Marzano che era una produzione tipica italiana, è quasi scomparso perchè l’unica pratica di difesa dal virus che lo ha decimato sarebbe un intervento di ingegneria genetica, vietato in Italia. “Proprio grazie agli Ogm - ha concluso - è possibile quindi conservare e difendere anche la biodiversità”.
Ma, gli esperti che intervengono in questo volume non sono di certo gli unici a pensare che gli Ogm siano una risorsa, infatti, da Futuragra arriva un’iniziativa originale che mira proprio ad una riapertura della ricerca in Italia sul tema: il vicepresidente di Futuragra ha inviato ai ministri Clini, Catania e Balduzzi delle T-shirt su cui compare lo slogan “Ogm: libertà di ricerca, libertà di semina”. L’obiettivo? “Sensibilizzare le istituzioni sul tema delle biotecnologie - spiega Silvano Dalla Libera - e invitarle a scendere in campo, abbandonare i preconcetti sugli Ogm e affiancare agricoltori e ricercatori in questa battaglia in difesa dell’innovazione. Alla politica italiana l’associazione chiede la possibilità di seminare colture biotech al fine di fronteggiare la crisi che sta colpendo il settore agricolo. La filiera agroalimentare - ricorda Dalla Libera - ha perso il 40% dei suoi profitti e oltre 474.000 aziende sono state costrette a chiudere a causa della politica miope degli ultimi 8 anni. Parallelamente - prosegue - non bisogna perdere di vista la drammatica situazione in cui versa nel nostro Paese la ricerca sulle biotecnologie, passata in soli 10 anni da 250 progetti di ricerca in campo a 0. L’Italia - ricorda - è l’unico membro dell’Unione Europea a rimanere al palo, rischiando così di restare isolata dal resto del mondo. Rinunciare alla tecnologia per continuare guerre di religione senza senso è un lusso che non possiamo permetterci” (info: www.futuragra.it).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli