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OGM SCOPPIA LA POLEMICA: PER COLDIRETTI, CHI COLTIVA OGM È A RISCHIO ARRESTO; PER IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA VECCHIONI, “I TONI DA SCONTRO IDEOLOGICO SUGLI OGM LIMITANO LIMITARE LA LIBERTÀ DI IMPRESA E L’ATTIVITÀ DELLA RICERCA SCIENTIFICA

E la discussione sugli Ogm finisce per accendere gli animi. La Coldiretti sottolinea, dopo l’“autodenuncia” di semina di mais ogm, avvenuta il 25 aprile in Friuli, dove sono stati distrutti i campi coltivati da un gruppo di no global, che in Italia è vietato coltivare organismi geneticamente modificati (Ogm) e le trasgressioni sono punite con la pena dell’arresto da 6 mesi a tre anni o l’ammenda fino a 100 milioni di lire più la sanzione amministrativa (decreto legislativo 24 aprile 2001, n. 212).

E’ chiaro - sottolinea la Coldiretti - che l’illegalità va condannata sempre anche quando come in questo caso, viene attuata per porre fine ad altra illegalità ma bisogna anche prendere atto che non c’’è stata da parte delle Istituzioni la stessa tempestività avuta nel condannare il gesto dei no global, anche nel contrastare l’illegalità originaria lasciando libere le piante di crescere con il rischio che la maturazione del mais e la conseguente disseminazione di polline possa provocare una contaminazione.

Risponde all’associazione giallo-verde, il presidente di Confagricoltura Federico Secchioni: “i toni da scontro ideologico sugli Ogm, dietro cui si maschera un dirigismo che vuole limitare la libertà di impresa e l’attività della ricerca scientifica, sta dando i suoi frutti. Si è giunti a giustificare atti di prevaricazione, di violazione della proprietà privata, di vandalismo e di giustizia sommaria che sono inaccettabili se siamo ancora convinti di vivere in uno stato di diritto”.

L’azione dei no-global “allontana dal succo della faccenda - incalza Vecchioni - gli Ogm si possono mangiare ma non si possono coltivare. Nessuno ricorda che prodotti alimentari a base di Ogm vengono regolarmente e legalmente venduti. Mentre nelle campagne si vuole creare un pericoloso clima da caccia alle streghe”. “Mi preoccupa - aggiunge il presidente di Confagricoltura - che, su un tema tanto delicato come quello degli Ogm, venga negato un dialogo sereno, competente e supportato da tutte le fonti scientifiche possibili, cercando di imporre a tutti i costi il proprio punto di vista”.

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