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OGM - SLOW FOOD PUNTA IL DITO AL PAPA, DI FRONTE ALLA SETTIMANA DI STUDIO, A PORTE CHIUSE, “LE PIANTE TRANSGENICHE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE NEL CONTESTO DELLO SVILUPPO”, PROMOSSA DAL 15 AL 19 MAGGIO DALL’ACCADEMIA PONTIFICIA DI SCIENZE A ROMA

“Il nostro timore è che la settimana prossima a Roma solo una delle parti in causa sarà rappresentata” e “siamo in attesa di capire quale sia la posizione che assumerà in proposito l’Accademia Pontificia”: se poco tempo fa avevano accolto con piacere le dichiarazioni rilasciate dal Pontefice in occasione del suo viaggio in Africa, quando Benedetto XVI aveva condannato il modo in cui le grandi multinazionali stanno invadendo il continente africano, appropriandosi delle sue risorse ed espropriando le popolazioni locali dalle loro terre, puntando il dito contro gli organismi geneticamente modificati e sostenendo che l’attività delle società produttrici di Ogm contribuisce alla scomparsa delle sementi tradizionali e fa perdere ai contadini la loro indipendenza, ora, di fronte al programma della settimana di studio dedicata a “Le piante transgeniche per la sicurezza alimentare nel contesto dello sviluppo”, promossa, a porte chiuse, dal 15 al 19 maggio dall’Accademia Pontificia di Scienze a Roma, Slow Food Italia, insieme a Alpa (Associazione lavoratori produttori dell’agroalimentare), Cia (Confederazione italiana agricoltori), Cna Alimentare (Associazione di Rappresentanza delle Aziende Artigiane e delle Piccole e Medie Imprese del Settore Alimentare Italiano), Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori), e Crocevia (Centro Internazionale che si occupa di solidarietà, diritti e diversità), puntano il dito sulla presenza prevalente, tra gli interventi, di quella parte interessata a una diffusione in agricoltura degli Ogm, indipendentemente dalla volontà di produttori e consumatori.
Per Slow Food “è un fatto molto positivo che l’Accademia Pontificia si interessi a certe tematiche perché l’argomento trattato è di grande importanza per il futuro della società: è importante capire e analizzare il ruolo che le piante transgeniche possono giocare a proposito della sicurezza alimentare, prestando particolare attenzione alle reali possibilità di sviluppo che esse possono consentire”, ma, tuttavia, “leggendo il programma pare di scorgere un certo squilibrio nella scelta dei relatori. Quando si parla di Ogm - prosegue Slow Food - sono molti gli attori che giocano un ruolo importante, dagli enti di ricerca alle multinazionali fino ai piccoli contadini, il nostro timore è che la settimana prossima a Roma solo una delle parti in causa sarà rappresentata: quella interessata a una diffusione in agricoltura degli organismi geneticamente modificati, indipendentemente dalla volontà di produttori e consumatori. È quindi con preoccupazione - conclude Slow Food - che guardiamo allo svolgersi dell’evento, nell’attesa di poter leggere gli atti del convegno e capire quale sia la posizione che assumerà in proposito l’Accademia Pontificia”.

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