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OLIO D’OLIVA: NO ALLE MISCELE TRA OLIO D’OLIVA E DI SEMI. LO DICE CONFAGRICOLTURA

I produttori di olio d’oliva rischiano di vedere affiancati ai propri prodotti, in cui priorità assoluta è stata riservata alle tradizioni, alla cultura, all’immagine e alla qualità, le miscele di oli d’oliva e oli di semi. Sembra, infatti, che sia in fase di definizione il decreto ministeriale applicativo delle norme previste all’art. 6 Regolamento n. 1019/02, che apre le porte all’autorizzazione per la fabbricazione delle miscele. Così il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, ha inviato al Ministro Per le Politiche Agricole De Castro un messaggio chiaro: “la Commissione deve smettere di avere, in merito alle politiche sull’olio d’oliva, un atteggiamento ambiguo. Mentre porta avanti una strategia di qualità per gli oli d’oliva attraverso la revisione della classifica e la definizione di nuove norme sulla etichettatura, tende poi ad autorizzare miscele tra olio di oliva oli di semi in tutti i Paesi comunitari. Con il risultato di un duplice danno per i consumatori, che potrebbero essere facilmente tratti in inganno, e per i produttori che subirebbero una concorrenza sleale”. L’esigenza di dare trasparenza al mercato dell’olio d’oliva, con una comunicazione in etichetta chiara e semplice anche sull’origine, supportata da adeguati controlli, più volte proclamata dallo stesso ministro, è la linea che Confagricoltura ritiene si debba perseguire per favorire l’evoluzione di un settore in piena fase di espansione sui mercati nazionali ed esteri.

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