La produzione di olio di oliva italiano, nel 2005, è stimata in calo del 13% e dovrebbe attestarsi al di sotto delle 700.000 tonnellate: loafferma la Coldiretti ricordando che, in ogni caso, resta forte l' attesa per l'olio "nuovo" che sta uscendo in questi giorni dai frantoi. Un'attesa che, secondo l'organizzazione trova riscontri sul piano scientifico poiché "é alto il valore nutrizionale e terapeutico attribuito all'olio fresco, grazie alla presenza di una maggiore quantità di sostanze antiossidanti ed a una minore acidità".
La possibilità di gustare la prima produzione di olio nazionale è offerta praticamente in tutte le regioni dove è diffusa la coltivazione dell'olivo con l'organizzazione in questo periodo di feste, sagre e degustazioni guidate nei frantoi e nelle aziende agricole. La possibilità di acquistare l'extravergine direttamente in campagna rappresenta una opportunità che molti italiani utilizzano per garantirsi la disponibilità di un condimento sano, genuino, e di origine garantita come dimostra il fatto che in Italia nel 2005, sulla base dell'ultima indagine Agri 2000, sette consumatori su dieci hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dagli imprenditori agricoli giudicando conveniente la scelta nell'87% dei casi e per la maggioranza (55%) sono la garanzia di qualità e genuinità la principale ragioni della spesa in campagna.
Ma per quanti non possono fare direttamente la spesa in campagna, di fronte al calo record nella produzione servono, secondo la Coldiretti, scelte di trasparenza come l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate nell'extravergine commercializzato per impedire che sia spacciato come made in Italy quello ottenuto dalla spremitura di olive tunisine o spagnole.
"Una situazione resa possibile dalle maglie larghe della normativa sulla quale bisogna intervenire immediatamente - sostiene la Coldiretti - prima che si radichi definitivamente sui mercati internazionali un falso olio made in Italy magari imbottigliato sul suolo nazionale, ma ottenuto con olive straniere all'insaputa dei consumatori e con un grave danno al reddito delle imprese agricole italiane".
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