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OLIO, PRODOTTO PRINCIPE IN CUCINA IN OGNI PIATTO CHE FA BENE ALLA SALUTE. MA ALL’ESTERO LO SANNO? AL SALONE DELL’EXTRAVERGINE DI QUALITA’ VISITATORI E BUYER SONO ARRIVATI DA EUROPA, ASIA ED AMERICA PER CAPIRNE DI PIU’ SU USO E CULTURA

L’olio non è solo l’elemento principe della cucina mediterranea capace di arricchire in sapore anche il più semplice dei piatti, ma è anche un prodotto genuino che fa bene alla salute, alla base di una corretta alimentazione. Se per i Paesi del “Mare Nostrun” il suo uso fa parte da sempre della tradizione, in altri Paesi del mondo molto spesso si sostituisce con altri condimenti anche perché non si conosce abbastanza della sua cultura, del suo utilizzo e soprattutto delle diverse tipoligie e qualità. E sembra proprio questo il potenziale ancora inespresso che potrebbe invece contribuire ad una maggiore diffusione dell’olio di qualità nel mondo, di cui l’Italia è tra i principali prodotturi. Al “Sol- Salone internazionale dell’olio extravergine di oliva di qualità” che si è chiuso a Verona (a Veronafiere insieme a Vinitaly; www.sol-verona.it) sono arrivati visitatori e buyer da Singapore, India, Svizzera, Austria, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Emirati Arabi, Germania, Polonia, Giappone, Russia, Svezia e Stati Uniti per conoscere la sua cultura e saperne di più sul suo uso.
Tra i visitatori del più importante salone internazionale dedicato all’olio extravergine di oliva di qualità “è aumentata la curiosità e la sensibilità rispetto agli scorsi anni, ma continua ad esserci una scarsa conoscenza. Una volta spiegato il prodotto, però - dice Giorgio Tonti dell’azienda Tonti - questo viene apprezzato e la qualità riconosciuta”. Utili per questo le degustazioni guidate, ma anche quelle pensate per sensibilizzare alla cultura del gusto e per stimolare nel visitatore l’interesse a conoscere, a saper distinguere, a rompere gli schemi e a sviluppare le potenzialità dell’olio di qualità.
“Anche le singole aziende lo hanno capito - spiega Stefano Matrucci, presidente del Consorzio Sabina Dop - avvicinare di più il visitatore all’assaggio, perché l’assaggio dell’olio nudo non lo coinvolge molto, è fondamentale. Si è proposto ciò che il consumatore fa abitualmente a casa facendogli avere al contempo più consapevolezza sulle varie qualità degli oli e le diverse proprietà nutrizionali”. Un consumatore più consapevole cerca poi “di approfondire le sue conoscenze, tanto da orientarsi - secondo l’azienda agricola Il Brolo - su oli mono varietali rispetto al blend, che permettono di capire meglio le differenze”. Per questo è sempre più forte la necessità, espressa dai produttori, di avere nuove figure professionali ed etichette più simili a quelle che caratterizzano il mondo del vino, proprio per portare la cultura dell’olio direttamente al consumatore.

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