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OLTRE 1.5 MILIONI DI BAMBINI OGNI ANNO (4.000 AL GIORNO) MUOIONO PER MALATTIE DOVUTE ALLA SCARSA IGIENE O MANCANZA DI ACQUA PULITA: È IL TRISTE BILANCIO DI “SAVE THE CHILDREN”

Oltre 1,5 milioni di bambini ogni anno - 4.000 al giorno - muoiono per malattie dovute alla scarsa igiene o mancanza di acqua pulita. Oltre 900 milioni di persone non hanno ancora accesso all’ acqua e 2,5 milioni, la maggioranza delle quali in zone rurali, vivono senza adeguati servizi igienici. I cambiamenti climatici rappresentano un’ulteriore minaccia per l’ecosistema idrico: la fame, legata anche alla siccità, sarà causa di morte per 25 milioni di bambini in più entro il 2050. In vista della Giornata Mondiale dell’Acqua il 22 marzo, Save the Children spiega, dati alla mano, l’entità della tragedia-acqua e i suoi effetti sulla popolazione delle aree più povere del mondo, ed in particolare sui bambini.
“La disponibilità di acqua e la possibilità di accedervi facilmente - spiega Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia - sono condizioni fondamentali per garantire non solo la salute di tanti bambini, ma anche lo sviluppo di un’intera comunità. Finché l’acqua non sarà un diritto riconosciuto a tutti, è difficile immaginare un miglioramento delle condizioni di salute e di vita per milioni di minori e rispettive famiglie. Inoltre il diritto all’acqua, é e sarà sempre più vincolato alle questioni ambientali e climatiche. Se la comunità globale - prosegue Neri - non si impegna decisamente a risolvere il problema del cambiamento climatico, interi territori diventeranno desertici e privi d’acqua mentre la maggiore frequenza e intensità di alluvioni e piogge torrenziali aumenterà l’incidenza di malattie che si trasmettono attraverso l’acqua e che sono spesso mortali per i bambini”.
Secondo Save the Children, meno acqua si traduce in più malattie e mortalità infantile: si stima che le malattie dovute ad un’inadeguata disponibilità di acqua pulita, igiene e impianti igienico-sanitari siano il 10% del totale delle malattie diffuse nel mondo, mentre si calcolano in 3,5 milioni le morti causate dall’inadeguato accesso ad acqua potabile, dalla scarsa igiene, e dall’assenza o insufficienza di latrine, bagni, sistemi fognari.
“L’impatto dell’acqua sulle condizioni di salute e sulla vita dei bambini è enorme - aggiunge Neri - per esempio è dimostrato che nel caso del tracoma, un’infezione batterica che rende molti bambini praticamente ciechi, i tassi di infezione potrebbero ridursi del 27% se ci fosse una maggiore disponibilità di acqua per le abitazioni. In generale è dimostrato che un maggiore accesso ad acqua pulita e potabile ridurrebbe di almeno il 25% i casi di diarrea, mentre il miglioramento dei servizi igienico-sanitari porterebbe a una riduzione del 30% della mortalità infantile, pari a 2,5 milioni di morti infantili in meno ogni anno. Parliamo di semplici soluzioni come una più larga disponibilità di acqua pulita nelle abitazioni, latrine e del sapone per lavarsi le mani”. Eppure per ampie zone del mondo avere sempre dell’acqua pulita nelle abitazioni o latrine a scuola è un miraggio. Nell’Africa sub-sahariana, il 42% delle persone non ha accesso a risorse idriche bonificate. Inoltre il 18% della popolazione deve camminare per ore prima di raggiungere una fonte d’acqua potabile: un compito, quello della raccolta di acqua per l’intera famiglia, che spetta nella maggior parte dei casi alle donne o alle bambine.
L’impatto dei cambiamenti climatici pesa sulle risorse idriche e a rischio sono sempre più bambini. Si stima che ogni giorno 2 milioni di tonnellate di liquami e scarichi fognari non trattati vengano sversati nei mari e nei fiumi, compromettendo la qualità e potabilità dell’acqua. Il problema è più grave nei paesi in via di sviluppo, dove oltre il 90% dei rifiuti reflui e di scorie industriali non bonificati finisce in acqua. Il surriscaldamento globale, poi, sta avendo un impatto sulla quantità e qualità dell’acqua: intere aree del mondo soffrono sempre più spesso di siccità, a sua volta causa di malnutrizione. Si stima che la mancanza di cibo, che attualmente affligge 178 milioni di bambini ed è causa di morte per 3,2 milioni di essi ogni anno, colpirà 25 milioni di bambini in più di qui al 2050. I cambiamenti climatici costituiscono un’ulteriore minaccia e si aggiungono agli altrifattori che spiegano perché un bene vitale come l’acqua non sia nella disponibilità di quasi 1 miliardo di persone: “la mancanza o insufficienza di fondi governativi necessari ad assicurare infrastrutture idriche, sistemi fognari e approvvigionamento di acqua per la popolazione - elenca il direttore generale di Save the Children Italia - un’inadeguata rilevanza assegnata alla questione dell’acqua e dei servizi igienici nei piani di sviluppo dei Paesi interessati dal problema; la conflittualità fra nazioni proprio per il controllo e la gestione delle risorse idriche, come per esempio nel caso delle acque del Nilo, contese da più di sei stati”. Il settimo Obiettivo di Sviluppo del Millennio prevede, tra l’altro, di ridurre della metà, entro il 2015, la percentuale di popolazione senza un accesso sostenibile all’acqua potabile e agli impianti igienici di base.

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