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Oltre 500 milioni di aziende agricole nel mondo sono a conduzione familiare e producono cibo per sfamare miliardi di esseri umani. “Fonte di sicurezza alimentare e coesione sociale”, ha ribabito, in convegno a Roma, l’Inea

Oltre 500 milioni di aziende agricole nel mondo sono a conduzione familiare e producono cibo per sfamare miliardi di esseri umani. In molti paesi in via di sviluppo, quelle a conduzione familiare rappresentano quasi la totalità delle aziende agricole. Ecco perchè, “con questa iniziativa, nell’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare, l’Inea vuole sottolineare la centralità dell’agricoltura familiare nel fare fronte alla duplice emergenza che il mondo si trova oggi ad affrontare: migliorare la sicurezza alimentare e preservare le risorse naturali. La dimensione familiare caratterizza anche l’agricoltura italiana, in cui sono presenti molte aziende di piccole dimensioni, basate essenzialmente sul lavoro del conduttore e dei familiari, spesso orientate ai mercati locali, che oltre a produrre cibo garantiscono la tutela del territorio e la vitalità delle aree rurali. Proprio per questi motivi è essenziale inserire nell’agenda nazionale e internazionale programmi articolati, in grado di raggiungere le diverse agricolture e non solo quelle considerate competitive, che offrano assistenza tecnica, formazione e innovazioni adeguate alle diverse esigenze, migliorando l’accesso alle politiche di sostegno e alle risorse: la terra, l’acqua, il credito e i mercati”. Così Giovanni Cannata, Commissario Straordinario dell’Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria, www.inea.it), nel seminario “L’agricoltura familiare. Una risorsa per la sicurezza alimentare e la coesione sociale”, di scena oggi a Roma. In Italia stando all’ultimo Censimento generale dell’Agricoltura (2010), sono presenti 1.620.884 imprese agricole, che per quasi il 99% fanno ricorso a manodopera prevalentemente familiare. Si tratta di realtà anche molto diverse tra loro, in parte orientate ai mercati nazionali e internazionali, in parte più legate alle economie locali, caratterizzate a volte da approcci imprenditoriali comuni ad imprese di altri settori a volte ad approcci tipici della nostra tradizione contadina. Un universo da approfondire, nell’immediato futuro, anche per pensare a politiche ad hoc e ad un adeguato supporto tecnico.

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