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OPERAZIONE “ESTATE SICURA”: SEQUESTRATE 644 TONNELLATE DI FALSO LAMBRUSCO E 262 KG DI FORMAGGI PRIVI DI INDICAZIONI OBBLIGATORIE DAI NAC DELLE POLITICHE AGRICOLE, PER UN CONTROVALORE DI OLTRE 120.000 EURO E PIU’ DI 1 MILIONE DI CONTRIBUTI ILLECITI

In concomitanza con la stagione turistica e nei controlli straordinari a tutela dei consumatori sono state individuate 644 tonnellate di falso Lambrusco e 262 kg di formaggi privi delle indicazioni obbligatorie, da parte dei Nuclei Antifrodi Carabinieri del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, che, nell’operazione, hanno riscontrando irregolarità anche per altri prodotti alimentari. Accertati anche illeciti finanziamenti comunitari. Le imprese agricole-alimentari controllate sono state 43, le violazioni accertate penali-amministrative 29, per un controvalore di 126.269 euro, e contributi illeciti accertati per 1.078.709 euro.
In particolare, a Zapponeta (Foggia), i militari del Nac di Salerno in collaborazione con personale dell’Ispettorato Centrale della Qualità e Repressione Frodi di Bari, a seguito di accertamenti eseguiti presso uno stabilimento vinicolo, hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria il titolare per falso ideologico e contraffazione di indicazioni geografiche, poiché attraverso documenti riportanti false indicazioni commercializzava complessivamente 644,5 tonnellate di mosto muto indicato falsamente quale “Lambrusco della Daunia Igp” e “Lambrusco Igp”. A Tramonti (Salerno), a seguito di ispezione presso un caseificio, congiuntamente ai militari del Nas di Salerno, è stata individuata una frode nell’esercizio del commercio perpetrata mediante errate indicazioni in etichettatura e utilizzo di segni distintivi contraffatti su prodotti caseari. Nello svolgimento dei controlli venivano sequestrati circa 60 kg di prodotti caseari e numerosi incarti per alimenti, riportanti marchi contraffatti. A Montecorvino Rovella (Salerno), presso un supermercato, sono stati sottoposti a sequestro circa 10 kg di alimenti (formaggi e salumi vari), posti in vendita privi di etichetta e delle indicazioni obbligatorie, in violazione della normativa su etichettatura e tracciabilità. Al titolare è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa di 1.500 euro.
A Castellammare di Stabia (Napoli) e Sorrento, unitamente a personale della locale Asl Na/3 Sud, presso 2 pescherie sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro complessivamente circa 44 kg di novellame e totani atlantici argentini congelati, rispettivamente di vietata vendita e tenuti in cattivo stato di conservazione. A Castellammare di Stabia (Napoli), unitamente ai militari del locale Comando, è stata sottoposta a sequestro una pescheria abusiva ed il titolare deferito alla competente A.G. resosi responsabile di reati in materia di edilizia abusiva. In provincia di Cuneo il titolare di un’industria di preparazione di paste ripiene, è stato denunciato per aver posto in vendita pasta fresca di qualità differente a quella dichiarata e menzionata in etichetta e nelle fatture di vendita la presenza di prodotti alimentari a denominazione di origine in realtà non presenti; infatti è stato accertato che nonostante si indicasse in etichetta che il ripieno della pasta fosse fatto con formaggi Dop dai controlli documentali effettuati non risultavano mai acquistati tali prodotti. Tra le denominazioni indebitamente evocate vi è anche quello di un vino di qualità. Il Nac ha quindi accertato che la ditta da inizio anno ha posto in commercio circa 75.000 euro di prodotti traendo in inganno gli ignari acquirenti e che le vendite avvenivano anche all’estero (Francia e Germania). Nel contempo, oltre alla denuncia alla Procura della Repubblica, sono state contestate sanzioni amministrative per 26.000 euro.
In provincia di Parma e di Cremona, sono state sequestrate 4.800 confezioni di formaggio grattugiato in quanto recavano in etichetta una dizione falsamente evocativa della Dop Parmigiano Reggiano. Durante le operazioni sono state sequestrate decine di migliaia di etichette pronte per essere utilizzate e migliaia di confezioni gia’ etichettate e pronte per il commercio. I prodotti erano destinati anche a Paesi esteri. In provincia di Milano presso un laboratorio alimentare sono state contestate sanzioni amministrative per 11.000.00 euro per etichettatura non conforme. In questo caso, le paste alimentari (tortelli) indicavano impropriamente ed in maniera evocativa la Dop, senza la preventiva autorizzazione dei relativi Consorzi di Tutela. I Nac di Roma hanno effettuato ispezioni nei centri commerciali e nelle piattaforme per la distribuzione di prodotti ortofrutticoli, per un controllo complessivo di kg. 175.400 di ortofrutta fresca. Durante le attività di controllo sono state riscontrate violazioni amministrative nel settore dei ritiri di prodotti ortofrutticoli dal mercato per un valore complessivo di 9.926,00 euro. A Boscoreale (Napoli), nell’ambito dell’azione di contrasto alla diffusione nel mercato illegale di fitofarmaci, il Nac di Roma in collaborazione con i militari della compagnia di Torre Annunziata (Napoli), ha sequestrato 780 Kg di agrofarmaci irregolari e sprovvisti di documentazione di tracciabilità. In provincia di Frosinone un produttore cerealicolo è stato denunciato per frode comunitaria per aver dichiarato falsamente la conduzione di terreni non di sua proprietà. In provincia Fermo è stato denunciato l’amministratore di alcune aziende agricole per truffa ai danni della Regione Marche per illeciti finanziamenti nel Piano Sviluppo Rurale per oltre 1 milione di euro.

Focus - Oltre 9.000 litri di olio di oliva “deodorato” importato da Spagna e Grecia e destinato alla ristorazione, è il risultato di un’altra operazione dei Nac e Icqrf. Romano: “controlli straordinari sulle importazioni di extravergine del Ministero”
Il Nucleo Antifrodi dei Carabinieri di Parma ha sequestrato oltre 9.000 litri di olio di oliva “deodorato” in un’azienda di Forlì, che aveva importato olio da Spagna e Grecia e lo aveva miscelato per destinarlo ad aziende del settore della ristorazione. Alle analisi di laboratorio, svolte dai tecnici dell’Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, è risultato “olio deodorato” e quindi non commerciabile come olio extravergine d’oliva per aver superato gli “indici di deodorazione”, gli alchilesteri (75 milligrammi al kg) previsti dalla nuova normativa comunitaria. L’intervento dei Nac ha consentito di bloccare la filiera; sono in corso ulteriori indagini in stretta collaborazione con la Procura di Forlì. Plauso all’operazione, da tutte le associazioni di categoria - da Unaprol a Confagricoltura, dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori alla Coldiretti - e dal Ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano, “particolarmente importante perché si inserisce in una serie di controlli straordinari sulle importazioni dell’olio extravergine d’oliva disposti dal Ministero”.
I controlli sono stati disposti dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari proprio per individuare i possibili ingressi di olio “deodorato”, olio straniero di pessima qualità con alla base olio di oliva, ma derivato da metodi di coltivazione superintensivi che vedono grandi ammassi di olive lasciate decantare e che sviluppano acidi maleodoranti; questi oli richiedono necessariamente un “lavaggio” chimico che non viene dichiarato, la “deodorazione”, che non è ammessa per l’olio extravergine d’oliva. Le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva possono essere salvaguardate, sottolineano i carabinieri del Nac, solo se si tratta di genuino olio ottenuto esclusivamente da trattamenti meccanici e non sottoposto a lavorazione. Gli operatori che frodano nel commercio incorrono in gravi sanzioni penali e possono essere segnalati anche per le misure interdittive dell’esercizio d’impresa; se sono destinatari di finanziamenti comunitari o pubblici, vengono segnalati per le azioni di recupero per averli indebitamente percepiti.
Per il Ministro Romano, “è fondamentale proseguire in un lavoro che rende più trasparente un mercato che rappresenta, per il nostro agroalimentare, un punto d’eccellenza indiscutibile. Non si tratta solo di tutelare i nostri consumatori ma anche di impedire una concorrenza sleale che penalizza i produttori corretti e onesti”. E, a proposito dell’operazione, Romano ricorda che “fino a qualche tempo fa è stato difficile scoprire le frodi da olio “deodorato” perché la normativa comunitaria non dava indicazioni precise, ma finalmente all’inizio di quest’anno è stato varato il Regolamento Comunitario che pone un limite massimo dei cosiddetti alchilesteri (indici di deodorazione), prodotti che si formano per reazione degli acidi grassi con gli alcoli, tipica della degradazione delle componenti del frutto”. La nuova normativa, dice il Ministro, ha consentito di avviare in maniera mirata le indagini sulle tracce dell’olio “deodorato” che anche le principali associazioni di produttori italiane hanno più volte segnalato come nuova forma di minaccia per le produzioni nazionali che devono confrontarsi con competitor che pongono in commercio olio extavergine d’oliva a costi bassissimi, ma ben lontani da quello derivato dalla qualità delle cultivar nazionali.

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