Continua a migliorare il profilo nutrizionale medio del carrello della spesa degli italiani, ma con il 2018 la voglia di gratificazione è tornata a spingere gli acquisti più edonistici, e free from e italianità, pur restando i fenomeni più rilevanti, rallentano e mostrano le prime criticità dopo anni di boom, come racconta l’analisi della nuova edizione dell’“Osservatorio Immagino” Nielsen GS1 Italy, che ha superato i 100.000 prodotti monitorati, pari all’81% delle vendite totali canalizzate in Italia da supermercati e ipermercati. Emergono, così, molte conferme di quanto già evidenziato e anche alcune novità: è nel mix tra gusto e benessere che va cercata la “cifra” del carrello della spesa medio italiano del 2018, che a livello macro conferma la tendenza a un carrello della spesa più salutistico, sia per il diverso mix di spesa (più alimenti integrali, carni e salumi, meno pasta, olio extravergine di oliva) sia per la valorizzazione in etichetta delle componenti più salutistiche dei prodotti, come emerge dal metaprodotto Immagino, costruito a partire dalle etichette nutrizionali presenti su oltre 60.000 prodotti alimentari. Rispetto al 2017, a sostanziale parità di apporto calorico, il metaprodotto Immagino ha registrato un’accelerazione nel taglio degli zuccheri (-1,6% verso un -0,2% del 2017) e nell’aumento delle fibre (+2,4% contro il +1,3% del 2017) e il consolidamento della crescita delle proteine (+0,4%, la variazione nel corso del 2017 era stata del +0,7%). E, mentre rallenta la crescita dei grassi complessivi (dal +0,8% del 2017 al +0,1% del 2018), si interrompe la tendenza alla riduzione dei grassi saturi (azzerando la decrescita dello -0,6% registrata nel 2017). Sostanzialmente stabili, invece, i carboidrati.
Anche nel 2018 la “famiglia” più numerosa in supermercati e ipermercati è quella dei prodotti “free from” (che riportano in etichetta, ad esempio, “senza coloranti” o “senza zuccheri”): sono il 18,4% dei 64.800 prodotti alimentari monitorati dall’Osservatorio Immagino e realizzano un giro d’affari di 6,8 miliardi di euro. Ma nel 2018, per la prima volta, questo fenomeno ha smesso di crescere (+0,1% contro il +2,3% del 2017) e si è assistito piuttosto a una revisione dei numerosi claim utilizzati. Primi segnali di criticità anche per il secondo mondo per numero di prodotti a scaffale: quello dell’italianità, che accomuna oltre il 25% degli oltre 72.000 prodotti del paniere alimentare analizzato e genera un giro d’affari complessivo di 6,8 miliardi di euro, con claim come “100% italiano” e “prodotto in Italia”, con bandiere tricolori o bollini Dop, Docg, Doc o Igp. L’Osservatorio Immagino ha rilevato che nel 2018 è rallentato il trend espansivo delle vendite (+1,9% a fronte di un +4,5% dell’anno precedente) e del tasso di crescita dell’offerta di nuovi prodotti. Nel 2018 sono emerse anche altre tendenze di consumo, a cui l’Osservatorio Immagino ha dedicato degli approfondimenti speciali, come il boom del food to go (anche in Gdo), la comparsa del tema della filiera sulle etichette dei prodotti, e la a valorizzazione sulle confezioni dei metodi di lavorazione e dell’innovazione di prodotto, ricetta o formato.
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