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PAC POST 2013, L’UE VOTA PER MANTENERE INVARIATE LE RISORSE. MA AUMENTANO I PAESI DELL’UNIONE, E QUINDI SI PREFIGURA UN TAGLIO DELLE PERCENTUALI PER I SINGOLI STATI. DE CASTRO AVVERTE: “I TAGLI NON SUPERINO IL 15%, O NON CI SARANNO I VOTI”

In tempi di crisi, sapere che il Parlamento di Strasburgo ha optato - con 513 voti - per il mantenimento delle risorse per la Politica agricola comune (Pac) post 2013 è una buona notizia. Ma, se è vero che saranno stanziati 54 miliardi di euro (di cui 6,3 destinati, per ora, all’Italia), e che la decisione finale spetta al Consiglio Europeo e all’Ecofin, c’è da fare i conti con le “new entry” nell’Unione. Se prima le risorse venivano distribuite tra 15 Paesi, ora dovranno beneficiarne in 27. “Non credo che le risorse possano subire un taglio superiore al 10-15%”, ha detto il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, Paolo De Castro. “Non ci sarebbero i voti, e questo il Commissario Ue Dacian Ciolos lo sa”.

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