Niente obbligo di lasciare terreni aziendali incolti, niente controlli e sanzioni sui requisiti di “condizionalità” per le aziende sotto i 10 ettari di terreno, e non solo: sono tante le novità in arrivo per l’agricoltura dall’Ue, che avranno una procedura semplificata per farle approvare prima delle elezioni europee di giugno 2024, e renderle così operative già da inizio 2025. A spiegarlo una nota di Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, commenta la decisione odierna dei Capigruppo della Commissione Agricoltura di procedere con un fast-track legislativo che porterà all’approvazione del testo.
“I nostri agricoltori chiedono risposte immediate, e il pacchetto di semplificazioni della Politica agricola comune va nella giusta direzione, con una riduzione degli oneri burocratici soprattutto per i piccoli produttori: per questo abbiamo dato il via libera a una procedura legislativa d’urgenza che porterà queste modifiche ad essere operative dal Gennaio 2025”.
Come sottolineato da De Castro nello scambio con il Commissario alla Pac, il polacco Janusz Wojciechowski, “concordiamo sulla serie di semplificazioni sulle norme di condizionalità (buone condizioni agronomiche e ambientali) della Politica agricola comune. Per le aree non produttive, i nostri agricoltori non saranno infatti più obbligati a lasciare incolta una parte della superficie aziendale loro seminativi ad aree non produttive. Potranno, invece, scegliere, su base volontaria, di mantenere non produttiva una parte dei loro terreni o di creare nuovi elementi paesaggistici (come siepi o alberi) e, in questo caso, riceveranno un sostegno finanziario attraverso un nuovo eco-schema che tutti gli Stati membri dovranno offrire nei loro piani strategici nazionale”.
Ancora, in in merito alla rotazione delle colture, gli Stati membri potranno offrire ai propri agricoltori la possibilità di soddisfare questo requisito anche tramite la diversificazione colturale. Inoltre, gli Stati membri potranno esentare alcune colture, tipi di suolo o sistemi agricoli particolarmente sensibili al cambiamento climatico dal rispetto della rotazione colturale, oltre che da requisiti relativi alla lavorazione del terreno, alla copertura del suolo”.
“Non solo - prosegue De Castro - le aziende agricole con meno di 10 ettari saranno esentate dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità, riducendo significativamente l’onere amministrativo per i piccoli agricoltori, che rappresentano il 65% dei beneficiari della Pac”. Per De Castro “sono positive anche le proposte volte a migliorare la posizione competitiva degli agricoltori, a partire dal lancio dell’osservatorio dei costi di produzione, dei margini e delle pratiche commerciali nella catena agroalimentare, che dovrà portare a interventi normativi per rafforzare le norme sui contratti tra agricoltori, trasformatori e grande distribuzione, potenziare le organizzazioni di produttori e correggere gli squilibri della filiera, anche tramite una più efficace applicazione transfrontaliera della Direttiva contro le pratiche commerciali sleali. Ci auguriamo che altre iniziative possano seguire a questo pacchetto - conclude l’ex Presidente della Commissione Agricoltura - a partire da un quadro temporaneo sugli aiuti di stato che conceda agli Stati membri la possibilità di intervenire rapidamente a supporto di quei settori maggiormente colpiti dagli squilibri di mercato e dalle impennate dei costi di produzione derivanti dall’invasione russa in Ucraina”.
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