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“PACCHETTO QUALITÀ”, L’UNIONE EUROPEA VA AVANTI, MA SLITTA UNO DEI TEMI CENTRALI: LA POSSIBILITÀ PER I CONSORZI DI REGOLARE I VOLUMI DI PRODUZIONE DI DOP E IGP. FOCUS - IL COMMENTO DI AICIG, ASSOCIAZIONE ITALIANA CONSORZI INDICAZIONI GEOGRAFICHE

Il “Pacchetto Qualità” dell’Unione Europea va avanti, e se dell’Italia arrivano note positive per alcune norme, resta un po’ di amaro in bocca per lo slittamento di quella più attesa, ovvero la possibilità di regolare i volumi di produzione dei prodotti a denominazione di origine da parte dei consorzi di tutela. Fatto sta che i rappresentanti dei 27 Ministeri dell’Agricoltura Ue hanno dato il via libera al testo di compromesso concordato con il Parlamento e la Commissione, per dare vita in Europa ad un nuovo quadro di regole più incisive per proteggere e promuovere i prodotti agricoli di qualità. Prodotti, di cui l’Italia è leader in Europa per numero di Denominazioni d'origine e Indicazione geografiche protette (Dop e Igp) contro imitazioni e falsi. Il compromesso, su cui ha dato il suo accordo il Comitato speciale agricoltura, che copre una parte del “pacchetto qualita”,
segna importanti passi avanti. Per la prima volta, infatti, l’Europa avrà una politica globale in materia di sistemi di certificazione, riunita in un unico strumento giuridico. Inoltre, saranno più veloci le procedure di registrazione dei Dop e degli Igp; verranno chiarite le norme in materia di controlli; l'uso del logo Dop e Igp diventerà obbligatorio; verrà definita una base giuridica per finanziare la difesa del loro comunitario; saranno introdotte regole migliori per le indicazioni geografiche negli accordi bilaterali con i Paesi terzi; verrà riconosciuto anche il ruolo delle associazioni di produttori. Sono previste regole anche le specialità tradizionali garantite (Stg) che permetteranno di riconoscere prodotti tradizionali sul mercato da almeno 30 anni invece di 50 chiesti dalla Commissione Ue. La Commissione potrà poi decidere, senza passare dal Consiglio Ue, di introdurre nuovi termini di qualità: in primo luogo la definizione “Prodotto di montagna”. Il regolamento sarà adottato dopo il via libera in Plenaria del Parlamento Ue.

Focus - L’analisi di Aicig, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche
“Le istanze avanzate negli ultimi anni dal sistema dei consorzi italiani hanno riguardato 3 argomenti considerati centrali nelle discussioni svolte in sede comunitaria:

1 - il riconoscimento di un ruolo preciso attribuito alle associazioni dei produttori e dunque, con riferimento alla realtà italiana, ai Consorzi di tutela;

2 - la protezione ex-officio necessaria per garantire condizioni equivalenti e reciproche di tutela dei prodotti Dop e Igp in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea;

3 - la regolamentazione dei volumi produttivi decisiva per consentire un equilibrio tra domanda e offerta di mercato, misura auspicata in primo luogo dagli operatori delle filiere produttive.

Aicig esprime grande soddisfazione per l’accoglimento delle istanze contenute nei primi due punti; si sarebbe invece preferito non rinviare la discussione del terzo punto nel contesto dell’Ocm unica (prerogativa di regolamentazione dei volumi produttivi, già prevista per il settore dei formaggi Dop) su cui continueremo ad insistere. Sarà dunque importante seguire con attenzione l’evoluzione dei negoziati riguardanti la Ocm unica, affinché le attese dei Consorzi di tutela e degli operatori attivi nel comparto dell’agroalimentare di qualità possano trovare pieno e positivo accoglimento.
Appare doveroso rivolgere un ringraziamento per il lavoro svolto al Ministro Catania ed al suo staff, nonchè ai membri italiani della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo con in prima fila il Presidente De Castro e gli Onorevoli Dorfmann e Scottà.

“Nel corso dei negoziati - dichiara Giuseppe Liberatore, Presidente di Aicig - abbiamo lavorato per far inserire tutte le richieste avanzate nei provvedimenti normativi in discussione. Le disposizioni relative alla regolamentazione dei volumi produttivi, con particolare riferimento ai formaggi Dop, sono state già opportunamente inserite nel Pacchetto Latte di recente approvazione. Siamo convinti che i negoziati relativi all’Ocm unica non potranno che confermare questa stessa linea, estendendo a tutti i prodotti ad Indicazione Geografica la facoltà di programmazione delle produzioni da collocare sul mercato”.

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