I vini della tenuta Sant’Antonio sulla tavola del Vaticano: Benedetto XVI a convivio con il capo della Chiesa Anglicana, l’Arcivescovo di Canterbury e il Primate della Comunione Anglicana, il Dottor Rowan Williams. Nei calici i nettari della Valpolicella che, coincidenza, arrivano da una cantina che si chiama proprio come un Santo veneto, ovvero Tenuta Sant’Antonio, l’azienda agricola veronese dei fratelli Castagnedi, per le 2 chiese “riunite” a tavola (www.tenutasantantonio.it).
L’occasione è stata l’incontro di sabato 10 marzo al Palazzo Apostolico e alla celebrazione dei Vespri nella Chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Celio in Roma, nelle cerimonie per l’anniversario della fondazione della casa madre dei Camaldolesi: proprio dal colle Celio, nel 597, infatti 40 monaci partirono per evangelizzare le terre dell’attuale Inghilterra. Una cena importante se si pensa che le due Chiese sono separate dal XVI secolo, ossia dallo scisma avvenuto nel regno di Enrico VIII. Dopo il Concilio Vaticano II le relazioni sono migliorate, ma gli incontri tra i capi massimi delle due Chiese, sono ancora rarissimi e potervi assistere è un grande onore.
Tenuta Sant’Antonio ha abbinato i suoi vini al menù, curato dall’associazione Arte in Tavola, e la trattoria Al Bersagliere di Verona, tutto a base di piatti della tradizione veronese. Dopo l’aperitivo con un Soave Fontana e un Valpolicella Nanfrè del 2010, l’antipasto di luccio alla Benancense è stato servito con un Soave Superiore Monti Ceriani 2010. Sono seguiti bigoli al torchio con anatra abbinati al Valpolicella Superiore Ripasso Monti Garbi 2009 e due piatti a base di Amarone: il famoso risotto e le guancette di manzo, accompagnati naturalmente dal Campo dei Gigli 2006. Dessert all’insegna della tradizione veneta con pere al Recioto della Valpolicella, cioccolato e gelato all’olio d’oliva del Garda, il tutto servito con il Recioto Argille Bianche 2004 di Tenuta Sant’Antonio.
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