L’“affaire” Parmalat ormai tiene banco da settimane, e suscita - inevitabilmente - l’interesse di esperti ed imprenditori del settore agroalimentare come di quello bancario. A questi ultimi due appartiene Gianni Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza e “big” dell’enologia del Belpaese. “Se è vero che siamo in Europa - ha detto Zonin all’assemblea degli azionisti - è difficile difendere strenuamente l’italianità, visto che facciamo anche noi parte dell’Europa. L’importante per le aziende italiane - ha precisato - è che non chiudano e non falliscano. Qualcuno obietterà che con questa Opa il latte ora arriverà dalla Francia, ma sono state fatte delle regole con le quali il 40% del latte arriva dall’estero in ogni caso”. Quindi, sulla mancata creazione di un gruppo italiano disposto a rilevare Parmalat, Zonin ha spiegato che “l’idea di mantenere asset importanti con capitali italiani va bene, ma bisogna programmarla per tempo. Poi, deve seguire la produttività, anche se quelle agroalimentari non sono aziende facili da gestire”. Ed ha chiuso con una battuta: “Ho avuto la tentazione di acquistare una piccola azienda di Champagne, poi ho rinunciato per motivi economici. Ma sono sicuro che i francesi me l’avrebbero fatta comprare”.
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