02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

PARMESAN: “LA CORTE DI GIUSTIZIA VADA NELLA DIREZIONE GIUSTA”. LO DICE LA CONFAGRICOLTURA

“Sancire che il termine Parmesan non è affatto generico, ma costituisce una evocazione della denominazione Parmigiano-Reggiano e stabilire che gli Stati dell’Unione Europea debbano procedere d’ufficio per perseguire chi immette sul mercato prodotti che evocano i marchi Dop”. Lo chiede la Confagricoltura in merito all’attesa sentenza della Corte di Giustizia europea, che dovrà decidere se condannare la Germania per non aver proceduto a sanzionare d’ufficio i produttori di Parmesan, come chiesto dalla Commissione Europea.

“L’auspicio - continua Confagricoltura - è che la Suprema Corte tenga in considerazione le conclusioni dell’Avvocato Generale, lo slovacco Jan Mazàk, solamente nella parte in cui si sancisce che non è possibile immettere sul mercato alimenti che evocano prodotti a denominazione di origine protetta. D’altro canto, sarebbe un segnale estremamente allarmante se fosse confermata l’indicazione in base alla quale gli Stati membri non hanno l’obbligo di perseguire d’ufficio chi viola la normativa su questo tipo di prodotti perché, per tutelare in Europa le Dop e le Igp sarebbe necessario promuovere azioni specifiche dinanzi ai tribunali nazionali. Qualora l’impostazione dell’avvocato generale dovesse essere confermata dalla Corte, il sistema comunitario di tutela della qualità verrebbe irrimediabilmente compromesso a vantaggio di prodotti privi di storia, di legame col territorio e dal gusto omologato. A quel punto sarebbe necessario modificare la normativa comunitaria, per chiarire definitivamente che la tutela delle Dop/Igp deve essere garantita d’ufficio dai Paesi membri”.

“I ripetuti attacchi - sostiene l’organizzazione agricola - stanno provocando un’inevitabile crisi del settore, che non riesce a godere pienamente dell’andamento positivo del mercato mondiale. La nuova produzione del 2006, 1 maggio/31 agosto, viene venduta tra i 6,70 ed i 7,05 euro/kg. Dai dati del Consorzio di Tutela, per il Reggiano, emerge che i livelli di produzione nel mese di maggio 2007 sono diminuiti dello 0,54%, sullo stesso periodo del 2006.

“È un segnale allarmante - prosegue Confagricoltura - per un fiore all’occhiello del made in Italy e per tutto il comparto delle produzioni di qualità, di cui l’Italia è leader in Europa con il 20% delle Dop ed Igp, e che vanta una dimensione economica di quasi 10 miliardi di euro”.

L’Italia, che rappresenta circa il 20% del totale dei prodotti europei a qualità certificata, ha prodotto nel 2005 quasi 900 mila tonnellate di alimenti Dop e Igp, pari ad un fatturato di 9,2 miliardi di euro al consumo e 4,3 miliardi alla produzione (su un totale del comparto alimentare di 107 miliardi di euro), coinvolgendo, fra attività dirette e indotte, più di 300 mila addetti.

“La sentenza della Corte Europea - conclude Confagricoltura - dovrà ripristinare una condizione di affidabilità nell’uso delle denominazioni d’origine, anche per prevenire fenomeni analoghi su altri prodotti”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli