Nessun passaporto di "legalità" deve essere concesso al cosiddetto Parmesan "che inganna i consumatori globali e danneggia i produttori nazionali di Parmigiano Reggiano, il formaggio più imitato nel mondo": è quanto sostiene la Coldiretti commentando positivamente il rinvio al giugno 2005, da parte del Codex Alimentarius, della decisione sulla definizione di norme tecniche internazionali per la produzione di "Parmesan" al di fuori dei limiti previsti dai disciplinari e senza alcun riferimento al legame territoriale all'origine del prodotto.
Si tratta - spiega la Coldiretti in una nota- di "una richiesta di "via libera alle imitazioni" sollecitata dagli Usa dove più diffuse sono le "falsificazioni" dei formaggi tipici Made in Italy. Tanto che - aggiunge la Coldiretti - sul mercato statunitense sono falsi nove formaggi di "tipo italiano" su dieci e l'export nazionale di formaggi tipici verso gli Usa potrebbe quindi aumentare di ben dieci volte per raggiungere il valore di oltre due miliardi di euro se le quote di mercato attualmente occupate dai prodotti "falsi" venissero liberate a favore di quelli originali".
Da difendere - secondo la Coldiretti - c'é il paniere nazionale della qualità che può contare su 137 prodotti riconosciuti in Europa su un totale comunitario di 649 per un valore al consumo di 7,7 miliardi di euro e 1,5 miliardi di euro di valore delle esportazioni.
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