02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

PASQUA 2011: SU 3 MILIARDI DI EURO SPESI IN CIBO, 1 MILIARDO NELLA PATTUMIERA. DALLA COLDIRETTI ARRIVANO DEI TRUCCHI PER RECUPERARE 1/3 DELLA SPESA INUTILIZZATA. LA FIPE-CONFCOMMERCIO: “RISTORANTI PIENI ANCHE CON CRISI. +3,5% DI CLIENTI”

Dei 3 miliardi spesi dagli italiani in prodotti alimentari e bevande nella settimana di Pasqua è restato in tavola, nel frigorifero o nelle dispense circa un terzo, pari ad 1 miliardo di euro. Lo stima la Coldiretti che, per salvare dal bidone della spazzatura questo ben di Dio di spesa, suggerisce di preparare polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia, che sono un’ottima soluzione per utilizzare gli avanzi secondo le preziose ricette tramandate nel tempo in campagna.
“Tutte le case dopo il periodo pasquale sono piene di dolci avanzati, pane indurito, agnello non consumato, uova in prossimità di scadenza, salumi e formaggi vari e pezzetti di cioccolato ovunque che, con un po’ di fantasia - sottolinea la Coldiretti -, possono essere recuperati con gusto. I piatti antispreco del dopo Pasqua - precisa la Coldiretti - sono tanti e per prepararli basta solo un po’ di creatività. La colomba, per esempio può essere consumata a colazione magari ripassandola in forno per renderla più croccante, le diverse pizze rustiche possono diventare un ottimo antipasto dei giorni successivi e il vino avanzato può essere utilizzato in cucina per insaporire e sfumare diversi piatti”.
Per valorizzare l’agnello rimasto in tavola “si può sicuramente ricorrere a diversi escamotage, quello al sugo può essere avvolto da verdure come i cardi e poi ripassato al forno, quello arrosto può essere miscelato con l’aiuto di un mixer a uova, pane duro, parmigiano e prezzemolo per ricavare delle squisite polpette da passarle nel pangrattato e cuocere in forno”. Con il cioccolato avanzato, invece, “si possono fare degli ottimi ciambelloni, molto graditi ai bambini, basta scioglierlo a bagnomaria e aggiungerlo all’impasto della torta”. E tutte le verdure grigliate o ripassate in padella - continua la Coldiretti - possono essere “amalgamate in squisite frittate con l’aggiunta di salame e residui di formaggi o trasformate in ottime ratatouille, sempre valide per arricchire un bel pranzo”.
Recuperare il cibo “é una scelta di sobrietà che - secondo la Coldiretti - fa bene all’economia e all’ambiente con una minore produzione di rifiuti. Una usanza molto diffusa nella cucina italiana, che nel passato ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come - conclude la Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o, al sud, la frittata di pasta o le braciole di carne, gli squisiti involtini ottenuti dal roastbeef avanzato con l’aggiunta di salame e formaggio”.

Focus - La Fipe/Confcommercio: “ristoranti pieni anche con crisi. +3,5% clienti chef, stop ad abbuffate, clienti cercano il tipico di qualità”
Voglia di festa, di svago e di prodotti tipici, è per questo che anche a Pasqua e Pasquetta ci sarà il pienone ai ristoranti e, mentre la crisi morde i consumi, il portafoglio si apre ancora per il pranzo fuori casa, con una crescita attesa di presenze nei locali del 3,5% sul 2010. Lo stima all’Ansa il direttore generale di Fipe-Confcommercio Edi Sommariva, prevedendo che saranno 3,6 milioni gli italiani che pranzeranno fuori casa nei giorni di Pasqua e Pasquetta.
“I ristoranti - sottolinea Sommariva - riescono a difendersi in tempi di crisi e nelle grandi festività, come Natale e Pasqua, le prenotazioni non accusano discese. Anzi questa Pasqua supera la precedente perché il bel tempo ha trainato la richiesta last minute di un tavolo. Gli stessi ristoranti applicano rispetto allo scorso anno prezzi stabili, se non in discesa”. A Pasquetta, in particolare, si registra il tutto esaurito nei ristoranti fuori porta.
In ogni caso, osserva il direttore Fipe - la tendenza è verso menu meno ricchi di portate - in ossequio alle tendenze salutiste che portano a non esagerare a tavola - ma attenti a valorizzare la grande qualità dei prodotti italiani. Gli italiani a Pasqua continuano a preferire i piatti tradizionali, afferma la Fipe. In pole position nel menu pasquale sarà l’agnello che il 60% degli italiani, secondo un sondaggio della stessa Federazione dei pubblici esercizi, considera irrinunciabile sulla tavola della festa, davanti alla colomba e alle uova di cioccolato. Nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi si consumeranno complessivamente - sono i calcoli di Coldiretti - 15 milioni di chili di carne di agnello (15mila tonnellate) servita a tavola nelle classiche ricette al forno, arrosto con le patate, al sugo o brodettato.
“La gente non viene più - osserva lo chef di Rivisondoli (L’Aquila) Niko Romito che, a 35 anni, già vanta “due stelle” Michelin - per farsi grande mangiate ma cerca il prodotto tipico di qualità che noi cerchiamo di valorizzare al meglio. Sulla tavola di Pasqua ci saranno quindi i locali asparagi selvatici e l’agnello abruzzese che ha una grande qualità. Nelle feste non é solo vincente la tradizione ma il prodotto che si utilizza. E negli ultimi anni la tendenza di noi chef è di fare un grande lavoro sulla materia prima del territorio”.
Da un altro chef stellato e volto noto televisivo, Andrea Ribaldone, arriva la conferma che “la ristorazione riesce a tenere, rispetto ad altri settori in tempi di crisi. Nel mio locale di Spinetta Marengo (Alessandria) non si può prescindere dal servire a Pasqua agnello e carciofi tipici del territorio, ma poi propongo anche abbinamenti che hanno una logica più moderna”.
Fonte: Ansa - Autore: Cristina Latessa

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli