02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

PASQUA 2013, IL BILANCIO E’ NERO: SECONDO COLDIRETTI L’84% DELLE FAMIGLIE È RIMASTA A CASA, SIA PER IL MALTEMPO CHE PER LA CRISI, VISTO CHE LA SPESA PER IMBANDIRE LA TAVOLA È SCESA AL LIVELLO PIÙ BASSO DELL’ULTIMO SECOLO, A 1,1 MILIARDI (-10%)

Pasqua è alle spalle, e il bilancio, da un punto di vista gastronomico, è tra i più neri degli ultimi anni: l’84% delle famiglie è rimasta tra le mura domestiche, sia per effetto del maltempo che della crisi, visto che la spesa per imbandire la tavola è scesa al livello più basso dell’ultimo secolo, a 1,1 miliardi (-10%). I numeri sono quelli di Coldiretti, che fa il bilancio di una Pasqua che ha visto solo 3,4 milioni di famiglie in vacanza, mentre erano 4 milioni nel 2012 e addirittura 4,5 milioni nel 2011. Sono restate a casa quasi 18 milioni di famiglie (solo 1,6 milioni hanno scelto il ristorante) dove si è registrato un significativo ritorno ai fornelli, come dimostra l’aumento degli acquisti di ingredienti base come uova, burro, farina e zucchero a fronte di una riduzione di tutti i prodotti pasquali più tradizionali come uova di cioccolato (-7%), colombe (-8%), salumi (-5%) e pesce (-13%).
Anche se in calo, il più gettonato nei menu di Pasqua è stato l’agnello, secondo un sondaggio Coldiretti on line, presente quest’anno nella metà delle famiglie italiane (48%), accompagnato dalle uova consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali ma anche sode o dipinte a mano per abbellire le case. Ma il pranzo di Pasqua è stato anche l’occasione per riscoprire da Nord a Sud i diversi i piatti tipici regionali, come per esempio gli gnocchi filanti e il capretto langarolo in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio, e l’immancabile coratella di abbacchio con i carciofi romaneschi per pranzo. E se in Romagna ci sono i passatelli in Molise è di rigore l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello.
Sapori che in molti hanno scelto di gustare in uno dei 20.000 agriturismi italiani dove meglio si sono conservate le tradizioni culinarie regionali, anche se la maggioranza degli italiani (51%) ha scelto il giorno di Pasquetta per la tradizionale gita fuori porte che vede spesso protagonista la campagna. Più che per il pernottamento, quest’anno gli agriturismi sono stati scelti perché offrono l’opportunità di trascorrere una giornata lontano dalle città, senza rinunciare alla comodità e alla protezione garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna anche nei confronti del maltempo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli